Politica

Musolino: “Le mie domande a Messina Social City sui pasti serviti ai senza tetto”

MESSINA – La senatrice Dafne Musolino continua ad affrontare il tema “cena di Natale” per gli ospiti della struttura “Fratelli tutti”. Scrive l’ex esponente di Sud chiama Nord ed ex assessora delle Giunte De Luca e Basile: “Non accenna a finire la storia dei pasti serviti dalla Messina Social City ai senza tetto: abbiamo scoperto che il menù “fuori dal luogo comune”, consistente in un piatto di pasta fredda con insalata di pomodori e mozzarella in busta, è stato fornito da un’azienda di pulizie dalla quale la Social City ha acquistato un servizio di “piatti caldi”. E già ci sarebbe da ridere… E, leggendo l’atto di affidamento, abbiamo scoperto che il costo di quel pasto (e degli altri), è stato di 4 euro e 19 centesimi più Iva. Tante sono le domande che questa vicenda ha sollevato nella mia coscienza e su alcune ritengo che le risposte siano urgenti. La prima domanda: per quale ragione siè scelto di fare un affidamento diretto di un servizio pasto ad una ditta di pulizie che dichiara nel suo oggetto sociale di svolgere servizio catering, ma ha un codice Ateco per servizi di altra tipologia?”.

Continua la senatrice di Italia Viva: “La seconda domanda: chi è che materialmente cucina questi pasti? E dove vengono preparati? E chi decide che cosa devono mangiare i soggetti ai quali vengono distribuiti questi pasti? La terza domanda: perché il pasto era freddo considerato che, per contratto, dovevano fornire solo “pasti caldi”? Mi corre l’obbligo di ricordare che il sindaco di Messina, invece di intervenire di fronte alle prime denunce, compresa la mia, ha definito tutti coloro che hanno sollevato la questione come “sciacalli e sciacalle”. Ebbene se denunciare ciò che non va è atto di sciacallaggio, allora si offende la memoria e l’esempio di tutti coloro che hanno dedicato la loro vita alla ricerca della verità. Attendo le risposte, augurandomi che stavolta invece di lanciarsi in motteggi latini, si voglia affrontare la questione con onestà intellettuale”.

Messina Social City: “Tutto in regola”

Senza mai nominarla, alla senatrice replica Messina Social City: “Ci siamo avvalsi del supporto specialistico di diverse aziende nel rispetto del principio di rotazione. E da ultimo della Sogeman Srl, azienda multiservizi regolarmente iscritta al mercato elettronico della Pubblica amministrazione, con abilitazione all’area merceologica “Ristorazione collettiva – Mepa” dal 13 maggio 2022. La circostanza è sfuggita a chi riporta una scheda fornitore, tratta da un sito non ufficiale, che eroga servizi informatici e che chiaramente non ha accesso alla piattaforma Mepa per la visione dell’effettiva e ufficiale scheda beni e servizi della Soge Srl”.

Per quanto riguarda il costo medio dei pasti somministrati, “risulta essere in linea con i costi medi di analoghi servizi erogati sul territorio”. Nell’ambito della ristorazione collettiva “la somministrazione dei pasti che viene fornita prevede in alternanza con le pietanze cotte e calde altre pietanze diversificate”.

La polemica sui social: “No alle strumentalizzazioni politiche”

Una polemica dirompente ma c’è anche chi, come una cittadina, Lucia Lucà Trombetta, polemizza con la senatrice sui social e sulla pagina Fb della “Casa di ospitalità Collereale Ipab”: “La spiegazione apparentemente logica per la quale la senatrice ha voluto mostrare indignazione per le sorti alimentari dei poveri non era, a parere di chi scrive, l’autentico dispiacere per questi ultimi. Semplicemente perché non c’era da dispiacersi per il loro vitto, ma al contrario c’era e c’è piuttosto da essere grati a chi se ne occupa solidariamente. Perché né io per prima, infatti, né la senatrice, ci siamo preoccupate di cucinare per loro. E la loro alternativa sarebbe stata il digiuno o gli avanzi di qualche ricco banchetto raccattati nei bidoni dell’umido della città. Non si strumentalizzano i deboli. E il vero motivo sembrerebbe l’attacco politico della Musolino all’amministrazione messinese, che – almeno in questo preciso momento storico – non le è evidentemente gradita”.

Scrive Lucia Lucà Trombetta: “Messina non “prende in giro i meno fortunati” se arricchisce una fontana. Come Parigi non prende in giro i clochard se fa brillare la Torre Eiffel. Due pesi e due misure. Se a arricchire una fontana fosse stata infatti l’amministrazione dell’allora assessora Musolino, sarebbe stata cosa buona e giusta per la rivalutazione cittadina, e il “cenone” dei senza tetto la senatrice l’avrebbe perfettamente digerito. Da mia zia, una giornalista che oggi è ricoverata a Collereale per gravi motivi di salute, ho imparato a parlare solo se bene informata sui fatti. Da mia zia ho imparato a intervenire dinanzi a qualunque forma di ingiustizia e di scorrettezza a danno di chi non si può difendere. Ringrazio Messina Social City per la tutela che offre alle creature fragili. Ringrazio il Collereale. Non solo per il suo lavoro, ma soprattutto per come lo fa. Ringrazio l’amministrazione messinese che quest’anno ha illuminato i mala tempora con armonia e sobrietà”.