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VIDEO. Musumeci e Spirlì: Pretendiamo il Ponte. Siamo la porta di Casa Europa

Non possiamo più chiedere per cortesia, ma pretendere quello che è un dovere dell’Europa. Il Ponte sullo Stretto non è un favore che ci fanno, ma un diritto. Noi qui pretendiamo il Ponte, basta ciurlare nel manico, anzi, come diciamo in Calabria annacare il pecoro”. Va dritto al sodo Antonino Spirlì, presidente della Regione Calabria, in modo meno diplomatico di Nello Musumeci ma di uguale sentire, perché alla vigilia dell’approdo in Parlamento della relazione del Commissione di esperti il rischio di essere presi in giro sul progetto a 3 campate, è ancora alto.

Asse Sicilia-Calabria

Da alcune settimane le due Regioni fanno asse comune sul pressing al governo Draghi anche alla luce di una congiuntura finora mai registrata: una compagine ampia, da Lega a Leu e un sì trasversale dei partiti sull’opera. “Il Ponte s’ha da fare o adesso o mai più” è il senso delle varie iniziative ed è quanto è stato ribadito nella sede del Cas (vedi il video) oggi pomeriggio al vice ministro Alessandro Morelli, alla presenza degli assessori a infrastrutture e mobilità delle due Regioni e della deputazione regionale e nazionale di centro destra. Morelli per la verità non si è sbilanciato neanche lontanamente, si è limitato a raccogliere le istanze del territorio per portarle all’attenzione del governo.

“Stanchi di essere periferia”

Siamo stanchi di essere periferia dell’Europa- ha spiegato Musumeci- Non faccio neanche il resoconto di un dibattito ultrasecolare, mi limito a dire che dal governo Conte abbiamo avuto solo dichiarazioni di rito, ma il governo Draghi diventa punto di riferimento per la presenza di forze politiche che si sono sempre dichiarate favorevolmente al Ponte. Ogni perdita di tempo è ormai inopportuna e volta a rinviare sine die la decisione”.

Un sì trasversale

Il presidente della Regione Siciliana ha poi evidenziato come a differenza di 15 anni fa anche l’opinione pubblica dell’isola è in maggioranza favorevole oltre al fatto che il sì stia riscontrando una maggioranza trasversale, compresa ampia parte del Pd e Italia Viva. Il M5S, per voce del vice ministro Cancelleri sposa adesso l’idea del progetto a 3 campate del Ponte, che è la tesi della Commissione di esperti. In sostanza quindi c’è la più ampia trasversalità sull’opera.

Il coniglio dal cilindro

L’inghippo però è dietro l’angolo ed i presidenti Musumeci e Spirlì lo sanno bene: la Commissione, che peraltro non aveva neanche un rappresentante né della Calabria né della Sicilia, si è espressa favorevolmente al Ponte ma al progetto a 3 campate. In soldoni, secondo la Commissione, si dovrebbe tornare indietro alla casella di partenza fino a mezzo secolo fa, perché per l’idea a 3 campate manca praticamente tutto. E i sipontisti temono che il Ponte a tre campate sia il coniglio uscito dal cilindro per rimandare alle calende greche l’opera.

La porta di Casa Europa

Lo chiamiamo Ulisse- ha continuato Spirlì- come il primo navigatore europeo. Il Ponte è un dovere per l’Europa perché siamo noi il primo territorio per chi viene dai nuovi mondi e cioè Asia ed Africa, ormai l’Oriente sta soppiantando l’Occidente e l’Africa stessa tra 10 anni sarà sempre più centrale. Sicilia e Calabria rappresentano l’ingresso della Casa d’Europa. Non si può avere una casa senza la porta”.

Dall’11 la relazione della Commissione sarà all’esame della Commissione della Camera, per poi passare in Assemblea, ma sarà importante ascoltare cosa diranno gli esperti a proposito dei due progetti. Nel frattempo Sicilia e Calabria sono pronte a intervenire anche finanziariamente a sostegno dell’opera qualora dal governo Draghi dovesse arrivare il via libera.

“Non è un problema di costi”

Non è un problema di costi ma di modalità-spiega Musumeci- Possiamo usare risorse impegnate per mancate infrastrutture. Il costo complessivo è di 7 miliardi e 100 milioni, solo il Ponte costa 3 miliardi e mezzo. Una cifra che evidentemente non rappresenta un problema. Chi parla di costi lo fa in modo pretestuoso. Noi diciamo che è arrivato il momento di completare il corridoio Berlino-Palermo. L’alta velocità che dalla Campania arriva fino a Reggio e si ferma è una beffa. Dici al passeggero di scendere con i bagagli, attraversare lo Stretto e poi risalire a bordo di un treno a Messina. L’opera darebbe lavoro a 20 mila persone per 10 anni in una terra in cui il tasso di povertà è al 40%. E’ facile parlare di povertà se non la si vive”.

Musumeci un’altra stoccata, a proposito delle infrastrutture e dell’alta velocità per il Sud inserite nel Recovery usando vecchi finanziamenti la dà. “Se metti nel PNRR le stesse risorse che erano nella legge obiettivo io lo chiamo furto con destrezza”. Quanto al Ponte Spirlì suggerisce l’idea di usare un modello che unisca pubblico e privato senza pregiudizi.

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