“Entro la metà di settembre 2021 saremo in grado di vaccinare tutti i siciliani di età superiore ai 16 anni”. Così il presidente della Regione, Nello Musumeci, nel corso delle operazioni all’Ospedale Civico di Palermo per il giorno dei primi vaccini.
“Il richiamo è diviso in due fasi – ha aggiunto il Governatore -, la seconda fase dovrebbe cominciare ad aprile, ma già la prossima settimana avremo una sufficiente quantità per avviare la campagna di vaccinazione vera e propria. Speriamo di poter concludere entro l’estate e quindi avvicinare tutti al vaccino senza rinunce, perché non credo ci sia una sola ragione per poter rinunciare alla vaccinazione”.
Musumeci ha ribadito di essere pronto a vaccinarsi: “sarei disposto a farlo anche adesso ma mancherei di rispetto verso il piano predisposto dai sanitari che prevede una serie di fasce e categorie professionali e anagrafiche”.
“Si deve cominciare – ha concluso il Governatore – dagli over 80 fino ad arrivare alla popolazione anziana e ai giovani, che spero vogliano condividere con noi questa preziosa opportunità. Secondo il piano nazionale da noi chiaramente condiviso dovremmo già a settembre avere vaccinato tutti. Speriamo sia questo il calendario rispettato senza imprevisti e senza intoppi”.
All’ospedale Civico di Palermo anche l’assessore regionale alla salute, Ruggero Razza. “Siamo ottimisti perché il numero dei cittadini da sottoporre alla vaccinazione nella prima fase è significativo, oltre i 141mila che è la somma degli operatori sanitari e del personale ospite delle Rsa, dovrà partire la vaccinazione degli over 80 che in Sicilia ammontano a quasi 151mila unità. Sarà importante anche il messaggio che arriva dal personale sanitario. Tanti più saranno medici, infermieri e operatori che si vaccinano, tanto più forte sarà la capacità di convincimento su tutti i cittadini”.
“Nei prossimi giorni – ha aggiunto Razza – inizierà la fase organizzativa vera. È già impegnata la nostra struttura in tutte e nove le province. Su come verranno contattati gli over 80 sta lavorando il commissario Arcuri. Si sta cercando un metodo di lavoro analogo e noi collaboriamo con le istituzioni nazionali”.