Politica

Musumeci: “I magistrati siano più sobri. Quanto agli sciacalli… restano sciacalli”

Nel giorno in cui la maggioranza va a pezzi durante il voto per la Finanziaria, tra franchi tiratori e vendette trasversali, Musumeci difende l’operato dell’ex assessore Razza e non si tira indietro neanche rispetto a quei magistrati che indulgono in giudizi morali e apparizioni in tv. Infine lancia fendenti alle opposizioni che chiedono le sue dimissioni ricordando altre inchieste e altri indagati e chiosando: “gli sciacalli ballano sui corpi dei leoni ma i leoni restano leoni e gli sciacalli restano sciacalli”.

Maggioranza sotto assedio

Il problema più grave è la tenuta della maggioranza più che il singolo destino di un assessore, sia pure delfino del governatore e Musumeci lo sa bene. Sotto assedio in Aula inizia difendendo sull’aspetto semantico la frase intercettata di Razza a proposito della necessità di distribuire il numero dei morti (il cui dato è arrivato in grande ritardo) in due giorni.

La frase spalmiamo i morti

 “L’espressione ‘spalmiamo i morti” è stata assolutamente infelice, anche se si usa nel gergo – ha detto Musumeci – Può suscitare giustamente indignazione: però se si fosse detto distribuiamola o accreditiamola, forse avrebbe suscitato meno reazione. Quel termine si riferiva al fatto che quei dati erano arrivati dalle strutture con cinque giorni di ritardo, quindi non avrebbe avuto senso caricarli in un solo giorno, quello sì sarebbe stato atto falso. Non potevi dire che c’erano stati 26 morti in un giorno, quando erano stati in 4-5 giorni. Comunque li collochi il saldo finale non cambia”.

No responsabilità di Musumeci

I magistrati hanno dichiarato che non c’è alcuna responsabilità in capo al Presidente e hanno anche fatto comprendere che la posizione di Razza non è critica. Ma è proprio sulle interviste rilasciate dai magistrati (anche successivamente alla decisione dell’ex assessore di avvalersi del diritto di non rispondere) che Musumeci si è soffermato.

Più sobrietà meno vetrine

Chiedo ai magistrati che si stanno occupando della vicenda, più sobrietà, meno vetrine, meno interviste – ha continuato – Un Pm nella fase iniziale dell’indagine deve avvertire la necessità di meno sovrapposizione mediatiche. Se fossi avvocato direi non si indaga per sapere se c’è notizia di reato ma perché c’è una notizia di reato. Un Pm non deve esprimere valutazioni di carattere morale o etico su persone che ricoprono cariche pubbliche, si deve occupare dei reati”. 

Razza dato in pasto alla folla

Musumeci manterrà l’interim alla salute fin quando lo riterrà opportuno e necessario (anche per evitare scontri interni alla maggioranza e al movimento Diventerà Bellissima in questa fase delicata). Su Razza evidenzia come abbia dato la migliore risposta: “dato in pasto alla folla, quella folla che disse liberate Barabba. Potrebbe capitare a ciascuno di voi, per una parola mal detta, per avere compiuto un atto senza la dovuta meditazione. Prudenza serve, prudenza. La gente è disperata, è affamata, ed è facile aizzare le persone per dire mandate a casa questo governo. Non si risolve niente così perché rispetto alla folla che grida c’è un popolo che pensa e ragiona”.

Gli sciacalli e i leoni

Ed è rivolgendosi al Pd che ha avviato la campagna di mobilitazione per le dimissioni del governo Musumeci ed al M5S che il governatore affonda il colpo: “Divertitevi… divertitevi. Ho visto tanti sciacalli ballare sui leoni in difficoltà. Divertitevi… tanto i leoni resteranno leoni… gli sciacalli resteranno sciacalli”.

I vili scappano

Musumeci ha poi ricordato alle opposizioni che ad esempio il governatore del Lazio (nonché all’epoca segretario nazionale del Pd) non si è dimesso due mesi fa quando ha ricevuto un avviso di garanzia, a differenza di Razza. Per non parlare del cerchio magico di crocettiana memoria e “delle parole agghiaccianti dell’assessore Lucia Borsellino quando si dimise e a chi le chiedeva perché rispose per ragioni di ordine etico e morale. Ruggero Razza, a differenza di Zingaretti si è dimesso. Voi oggi chiedete persino le mie dimissioni ma solo i vili e i fuggiaschi si dimettono, siamo qui perché questa terra la vogliamo cambiare”.