Non ha alcuna intenzione di ritirarsi dalla corsa a sindaco della cittadina di Naso, l’avvocato Gisella Pizzo, destinataria della lettera minatoria lasciata sul parabrezza della sua auto. Un bigliettino, consegnato ai carabinieri, che la invita a non candidarsi, per il bene suo e della sua famiglia.
A Naso si vota il prossimo 4 e 5 ottobre, e Gisella Pizzo è il secondo nome che ha scoperto le carte, annunciando la candidatura con la lista Uniti per Naso. In corsa ci sono anche Gaetano Nanì, anche lui avvocato, e il consigliere comunale uscente Sara Caliò.
il messaggio minatorio ha scosso il clima abbastanza tranquillo che sino a qui aveva caratterizzato le amministrative nel piccolo centro nebroideo. Ma non ha è andato a segno: la Pizzo ha detto chiaramente che non ha alcuna intenzione di compiere passi indietro.
“L’episodio, censurabile in ogni sua sfaccettatura, ha creato un clima di tensione e di sdegno nella parte più sana e perbene della popolazione del centro collinare nebroideo. Mai nessuno avrebbe potuto pensare che in un paese di gente perbene, in cui gli abitanti si conoscono tutti, una sparuta minoranza di aspiranti criminali, abbia potuto compiere un atto intimidatorio verso una candidata a sindaco, al fine di non farle presentare la lista”, spiega in un comunicato, dove si denunciano precedenti ulteriori “pressioni”, giunte attraverso voci di paese, perché non si candidi.
Intanto sul biglietto dal tono minatorio indagano i Carabinieri della stazione di Capo d’Orlando e la Procura di Patti.