Tra poco più di un mese si concluderà il 2012 e il Comune di Messina non ha ancora un bilancio previsionale dell’anno in corso. Quel che è peggio è che potrebbe non averlo mai . L’allarme lanciato in commissione servizi sociali dal commissario straordinario, Luigi Croce, trova conferma nelle parole sibilline dei dirigenti dell’area-economica finanziaria di palazzo Zanca, Ferdinando Coglitore e Giovanni Di Leo: «Noi il documento contabile lo abbiamo predisposto, suggerendo già alcuni tagli, ma aspettiamo notizie da Croce. Ad oggi non sappiamo niente», spiega ancora Coglitore, che – a domanda precisa – non esclude la possibilità che l’ex procuratore capo decida di non redigere il bilancio, aggiungendo polemicamente: «Dovrebbe chiedere ai suoi esperti».
«Se il bilancio previsionale, non si farà il dissesto sarà inevitabile», spiega il ragioniere generale. Ma il fine non può giustificare i mezzi, non per il commissario Croce, che solo qualche settimana fa aveva trasmesso ai due dirigenti comunali direttive ben precise su come redigere il previsionale 2012, cioè tenendo conto di tutte quelle criticità in questi anni ignorate nei vari bilanci approvati al Comune e includendo anche i conti in rosso della partecipate (vedi correlato). Il reggente di Palazzo Zanca pretende in sostanza di tracciare una linea netta di discontinuità col passato, ma è ovvio che mettendo dentro il previsionale i numeri con segno meno di Atm, Messinambiente, Ato e Amam diventa più complicato, anzi impossibile, far quadrare i conti e raggiungere il pareggio, senza il quale un bilancio non può essere chiuso. Ed è probabilmente questo l’inghippo che blocca l’iter di preparazione del documento contabile così come lo intende e lo vorrebbe il commissario. Resta per il momento a guardare il commissario ad acta, Giuseppe Petralia, già nominato dalla Regione, atteso a palazzo Zanca la prossima settimana.
E così mentre l’ex primo cittadino, Giuseppe Buzzanca, “festeggia” l’arrivo nelle casse comunali dei sette milioni di euro detratti dai trasferimenti statali come sanzione per lo sforamento del patto di stabilità 2011 – i cui effetti sono stati sospesi dopo la recente ordinanza del Tar Catania – lo scenario economico è sempre più cupo e c’è ben poco da stare allegri. Secondo quanto dicono Coglitore e Di Leo, per approvare il previsionale ci sarà tempo sino al 31 dicembre perché, entro il 12 dicembre, alla Corte dei Conti basterà presentare la delibera di adesione al Fondo di rotazione previsto dal decreto 174 approvata dal Consiglio comunale. «Le procedure esecutive intraprese nei confronti dell’ente» verrebbero bloccate e palazzo Zanca avrebbe a disposizione altro tempo per adottare le misure correttive.
La delibera – fanno sapere Coglitore e Di Leo – è pronta ed attende la firma del commissario Croce. In base a quanto dispone il decreto 174, il Consiglio comunale entro il termine perentorio di 60 giorni dalla data di esecutività della delibera di procedura di riequilibrio finanziario pluriennale deve poi esitare un piano di risanamento della durata massina di 5 anni, compreso quello in corso, corredato del parere dell’organo di revisione economico-finanziario.
La « pesante situazione finanziaria del Comune di Messina» sarà anche al centro dell’incontro che il commissario Croce ha indetto per lunedì 26, alle ore 12, a palazzo Zanca, con la deputazione regionale di Messina, che si insedierà nelle prossime settimane all'Assemblea regionale siciliana. L’ex procuratore capo ha infatti recapitato un invito formale a Bernadette Felice Grasso (Grande Sud), Nino Germanà (Pdl), Valentina Zafarana (Movimento cinque stelle), Marcello Greco (Crocetta presidente), Pippo Currenti (Musumeci presidente), e i parlamentari riconfermati, il vicepresidente uscente dell'Ars, Santi Formica (Pdl), Giuseppe Picciolo (Mpa-Pds), agli altri tre parlamentari uscenti del Partito democratico Franco Rinaldi, Pippo Laccoto e Filippo Panarello, e Giovanni Ardizzone, anche lui parlamentare nell'ultima legislatura con l'Udc. (Danila La Torre)