Di tassello in tassello i messinesi continuano a “piazzare” alla Regione pedine importanti e rispetto al governo Lombardo la geografia politica ci vede presenti nei posti giusti. A due mesi dalle elezioni regionali abbiamo il Presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, Udc, un assessore in giunta Nino Bartolotta, Pd, peraltro l’unico “politico” dell’intera squadra ed in un ruolo chiave, Infrastrutture e Trasporti ( ed in pochi giorni sta già avanzando come un treno) e adesso, alla guida della Commissione Formazione, lavoro e cultura, arriva un terzo messinese, Marcello Greco. Consigliere comunale, presidente della Commissione consiliare servizi sociali, si è candidato alle regionali per la prima volta, nella lista Crocetta Presidente dopo il divorzio dall’Udc ed è approdato subito all’Ars. Da ieri presiede una Commissione delicatissima per il momento “storico” siciliano, e messinese, quella che si occupa di formazione, dopo il ciclone Report e gli annunci del Presidente Crocetta di voler congelare i fondi destinati agli Enti legati a deputati regionali ed il successivo varo della norma anti-parentopoli.
“Per chi come me, fa politica da una vita aver raggiunto questo risultato significa raccogliere frutti di tanto impegno e lavoro- dichiara Marcello Greco- ma l’importante è mettersi subito al lavoro. Mi ritengo un grande lavoratore, non ho problemi a lavorare di notte, a riunire la Commissione il 24 o il 31. Il lavoro, la cultura e la formazione non hanno avuto la giusta attenzione finora”.
Stamattina ha già risolto il primo problema: 12 lavoratori di Palazzo Zanca, precari da una vita, rischiavano di restare fuori dal decreto predisposto dalla Regione per tutelare il settore ed il neo Presidente della Commissione ha risolto la vicenda. Entro fine mese rientreranno tra i precari cui si riferisce il decreto della giunta Crocetta.
Sul tavolo di Greco è finita anche la vicenda delle 37 guardie giurate ex Detective, che ieri hanno avuto un incontro in prefettura ed hanno anche individuato una possibile soluzione per il loro futuro, ma senza l’apporto della Regione non si farà alcun passo avanti. Ma il capitolo più delicato è proprio quello della formazione, finito al centro non solo della bufera Report, ma di inchieste della magistratura (vedi caso Ancol) e della Corte dei Conti. Uno dei primi provvedimenti di Crocetta è stato quello di revocare l’incarico al superesperto Ludovico Albert.
“Sulla formazione dobbiamo voltare pagina- spiega il deputato- non dobbiamo più guardare attraverso l’ottica della clientela, ma pensare solo ai nostri giovani. Non dobbiamo formare formatori o stipendi, ma creare cervelli, creare le menti del domani. Il vero banco di prova è il mondo del lavoro, dobbiamo essere in grado di formare giovani che domani possano trovare occupazione reale. Basta clientele, giriamo pagina”.
L’esponente del Movimento per il territorio si dice favorevole alla norma antiparentopoli varata nei giorni scorsi dalla giunta e che prevede l’incompatibilità di deputati, o assessori, che siano presenti negli Enti o abbiano parenti fino al secondo grado.
“Ma non è questo il nocciolo del problema- continua- il vero problema è il modo di far politica. Io non ho scheletri nell’armadio, faccio politica per il territorio. Tutti i politici dovrebbero gestire pensando solo a questo, l’interesse della gente e non il proprio, non il piccolo bacino di consensi, ma l’interesse della collettività, sia chi ti vota che chi non ti vota”.
Stasera sarà al lavoro e ci resterà fino a sabato. Poi, lunedì 24 tutti all’opera, come stabilito dal Presidente dell’Ars Ardizzone. Se non è tempo di feste per tutti i siciliani a maggior ragione non può esserlo per chi ci amministra.
Rosaria Brancato