Mentre il Pdl torna alle origini l’Italia dei Valori avvia un processo di “evoluzione” e dopo aver spersonalizzato il partito, con un nuovo logo, senza il nome di Antonio Di Pietro e dopo aver eletto il segretario nazionale Ignazio Messina, apre la stagione congressuale. In quest’ambito di apertura al territorio si colloca la visita di Messina oggi nella città dello Stretto dove ha incontrato il sindaco Accorinti ed il rettore Navarra. Ad ottobre, il 19 si terranno i congressi regionali, il 9 novembre quelli provinciali ed a seguire quelli cittadini.
“A San Sepolcro a giugno abbiamo iniziato un percorso di rinnovamento- ha spiegato il neo segretario nazionale Ignazio Messina- che ha interessato sia la squadra che il partito stesso. Si può parlare di una evoluzione di Italia dei valori, nell’ambito di un percorso accompagnato dal suo padre fondatore, che resterà presidente onorario”.
Il segretario nazionale, insieme ai coordinatori cittadino e provinciale Salvatore Mammola e Nino Alessi, ha voluto incontrare il sindaco al quale durante la campagna elettorale l’Idv ha dato pieno sostegno nella convinzione “che dobbiamo credere nella buona politica-ha chiarito Alessi- In questa città abbiamo detto cose scomode, ma i fatti ci hanno dato ragione. Il nostro appoggio ad Accorinti è stato naturale, incondizionato, senza chiedere nulla in cambio. I messinesi devono difendersi questo sindaco, tenerselo stretto. Abbiamo bisogno di un sindaco onesto”.
L’Italia dei valori del post-dipietrismo vuol essere un partito del centro-sinistra, laico e riformista, pronto ad un’alleanza col Pd ma con patti chiari sui programmi, contrario alle larghe intese.
“Siamo per il cambiamento senza inciuci- spiega Messina- Noi a differenza dei grillini le battaglie non le facevamo sui tetti ma in Aula. Vogliamo un governo di scopo con un solo obiettivo: la riforma elettorale”.
Le priorità sono la lotta all’evasione fiscale, una corretta redistribuzione delle risorse ed una politica che sia più attenta alle piccole e medie imprese, alle fasce più deboli.
“L’Italia è il paese nel quale c’è il 50% dei biglietti da 500 euro. Basterebbe introdurre la moneta elettronica, anche per frenare l’evasione. Saccomanni cerca risorse, ma mi chiedo ci sono 100 miliardi di euro di beni confiscati alla mafia, perché non venderli? Non usarli? Invece che vendere i gioielli di famiglia perché il governo non pensa a vendere i beni dei mafiosi? Un miliardo di euro in titoli confiscati ai mafiosi non potrebbero servire per evitare il dibattito sull’aumento dell’Iva che finisce con il gravare sui cittadini?”.
Un altro cavallo di battaglia dell’Idv e per il quale è già stata avviata la raccolta firme per un disegno di legge di iniziativa popolare contro il gioco d’azzardo di Stato.
“E’un giro da 100 miliardi di euro in Italia, ma solo 6 di questi vanno allo Stato. Purtroppo oggi ci sono 800 mila dipendenti da ludopatia, una percentuale altissima e che deve essere fermata”.
Pieno sostegno alla magistratura “in un paese civile i condannati in terzo grado di giudizio stanno in galera e non dovrebbe neanche esiste una giunta per le immunità”, quanto alle alleanze con altri movimenti vengono scartate dopo l’esperienza con Rivoluzione civile di Ingroia “un’esperienza da dimenticare perché è stato solo un comitato elettorale, non un’alleanza. Se abbiamo la forza di stare in campo bene, altrimenti non ha senso unire due debolezze”.
In Sicilia Ignazio Messina ha incontrato Crocetta per dare sostegno dall’esterno “ma serve più coraggio, non riformicchie”. Quanto a Messina il segretario nazionale ha sottolineato come la città abbia adesso l’occasione di una “stagione senza nubi”.
Anche il coordinatore cittadino Salvatore Mammola si è soffermato sull’esperienza amministrativa in corso da vedere come un inizio importantissimo: “Accorinti lavora 22 ore al giorno. Certo la città è devastata da problemi ed è stata lasciata in condizioni disastrose, ma si sta facendo un ottimo lavoro. Non bastano 100 giorni per completare tutto, ma dobbiamo continuare su questa strada”.
Prima dell’incontro con il sindaco, che ha sposato in toto la causa della lotta al gioco d’azzardo, Messina, Mammola ed Alessi hanno incontrato il rettore Pietro Navarra.
“La cultura e la ricerca sono fondamentali per lo sviluppo del nostro paese e in un momento di crisi come questo proprio la cultura deve diventare protagonista del cambiamento- ha dichiarato il segretario nazionale- Il confronto con un economista come il prof. Navarra sui problemi del paese ha evidenziato che è proprio dall’Università che deve partire una rivoluzione culturale in un momento in cui la politica sembra non riuscire a dare risposte”.
Rosaria Brancato