“Abbiamo chiesto prima della pandemia di inserire questo progetto nel sistema sanitario regionale. Abbiamo proposto un disegno di legge e oggi chiediamo l’inserimento dell’emendamento nella legge finanziaria regionale. La sicurezza delle donne in gravidanza è per noi una priorità. Il Nipt test permetterà analisi meno invasive, meno rischiose e più sicure per il feto.”
Commenta così l’Onorevole Antonio Catalfamo, capogruppo all’Ars per la Lega, la sua proposta per la finanziaria regionale di inserire a carico del sistema sanitario regionale il Test Prenatale Non invasivo anche denominato test del DNA fetale circolante su sangue materno, quale screening prenatale per la diagnosi delle trisomie 13, 18 e 21, a tutte le donne gravide residenti in Sicilia, senza alcun onere economico a loro carico.
Una grande tutela
Altre regioni come l’Emilia Romagna si sono dotate di questo strumento pubblico compensando i costi dei laboratori con un minor spreco di indagini sullo stato di salute del feto. Il Nipt test permette di evitare amniocentesi e villocentesi non necessarie.
“Questo tipo di esame del dna riduce drasticamente il ricorso alle indagini diagnostiche invasive, abbattendo il numero degli aborti collegati alle tecniche di prelievo dei tessuti fetali e le possibili, ancorché rare, complicanze per le gestanti. Abbiamo previsto almeno 3 centri regionali dove poter effettuare questi semplici prelievi del sangue. Uno strumento a supporto delle famiglie siciliane che riteniamo indispensabile” conclude.