NIZZA – In Consiglio comunale è stata discussa l’interrogazione della consigliera indipendente Rosita Naclì sulle mancate procedure da parte dell’Amministrazione comunale e finalizzate all’approvazione del Piano regolatore generale, oggi chiamato Piano Territoriale Regionale. La risposta del sindaco Piero Briguglio circa l’iter seguito e i ritardi in parte attribuibili all’emergenza Covid non è andata giù alla consigliera, che nelle scorse settimane aveva interpellato la Regione per fare chiarezza.
“L’aspetto più importante della vicenda – spiega ora Naclì – è rappresentato dalla nota trasmessa dal Dipartimento urbanistica di Palermo in data 16 dicembre 2021 con la quale gli uffici della Regione confermano quanto da me esposto nella interrogazione, ovvero che l’iter per l’approvazione del Piano regolatore non era stato avviato per mancanza del provvedimento finale del rilascio della Vas, atto propedeutico ai fini dell’approvazione finale. Ed inoltre – aggiunge Rosita Naclì – nelle more della approvazione del Prg i vincoli – ai sensi e per effetto dell’art. 54 della legge urbanistica 13 agosto 2020 – decadono se carenti della Vas”.
La consigliera evidenzia che i documenti per l’approvazione della Vas sono stati inseriti dagli uffici comunali nel portale del Dipartimento solo a dicembre e comunque dopo la presentazione dell’interrogazione indirizzata al sindaco Briguglio. “La pandemia quale causa giustificatrice dedotta dal sindaco per motivare i ritardi – incalza Rosita Naclì – è semplicemente un arrampicarsi negli specchi perché il 1 marzo del 2020 la Regione ha istituito lo sportello telematico. Peraltro, la richiesta di integrazione della documentazione risale al 2018 mentre lo stato di emergenza è stato decretato nel gennaio del 2020”.
Il sindaco rispondendo all’interrogazione ha spiegato che nel 2019 l’ufficio tecnico si è recato a Palermo diverse volte presso il Dipartimento urbanistica per completare l’iter necessario all’approvazione dello strumento urbanistico. “Purtroppo – ha aggiunto Briguglio – la pandemia e il relativo lockdown hanno compromesso ogni rapporto diretto e pertanto il 2020 di fatto ha dilatato sensibilmente e di oltre un anno la conclusione del procedimento”.