Maggioranza e minoranza ai ferri corti: debito Ato al centro dello scontro

Non sono andate giù all’amministrazione comunale le dichiarazioni rilasciate dal gruppo consiliare di minoranza dopo l’ultimo consiglio. “Viste le ripetute menzogne che il gruppo di minoranza porta avanti per mettere in cattiva luce l’operato dell’amministrazione – commenta “Continuità e Crescità” – a noi corre l’obbligo di esporre ai cittadini quale sia la reale situazione emersa nell’ultima seduta”.

Restringere il campo all’ultimo consiglio è un po’ riduttivo. L’amore infatti non è mai scoppiato. Del resto, si sa, verifica e controllo sono i compiti che spettano di ruolo alla minoranza, ma per l’amministrazione “Cambia Nizza” è andata ben oltre esponendo “notizie alterate e faziose”.
L’oggetto della discordia è sempre la situazione finanziaria dell’ente. Al tracollo, sostiene la minoranza, ma l’amministrazione smentisce e chiarisce. Sul piatto della bilancia oggi pesano, in particolar modo, i debiti del comune nei confronti dell’Ato. “Oltre 2 milioni di piano di rientro che peseranno nelle tasche dei nizzardi per dieci anni”, aveva commentato la minoranza, che aveva chiesto le dimissioni del sindaco. Ma le cose non starebbero esattamente così secondo quanto afferma “Continuità e crescita”.

“La decisione di approvare un piano di rientro con l’Ato Me 4 per la reale somma di 1 milione e 490 euro senza aggravio di interessi, in base a quanto previsto dalle leggi regionali 11/2010 e 49/2012 che danno la possibilità a tutti i comuni di sanare i debiti, fornendo l’immediata liquidità che manca – spiega l’amministrazione comunale – non è avvenuta a causa di spese folli, ma per i continui ritardi nell’arrivo dei contributi statali e regionali ed anche da parte dei contribuenti”. “Questa situazione – prosegue la maggioranza – è stata determinata dall’aumento esponenziale delle tariffe applicate dall’Ato, basti pensare che il costo del servizio tra il 2006 e il 2010 ha visto un aumento di oltre il 300% al quale non è seguito lo stesso aggravio sui contribuenti, come in altri comuni, con la conseguenza che la Tarsu non riesce a coprire l’intero costo del servizio”.

Il debito Ato, non è però l’unico contestato. Tra i “disaccordi” la nota della Corte dei Conti sul bilancio comunale. “Il consuntivo è stato regolarmente approvato e verificato – sostiene l’amministrazione -. La Corte non ha mosso alcuna contestazione, ma si è trattato soltanto di un controllo collaborativo sul rendiconto 2010, nel quale si chiedeva all’amministrazione di prendere le necessarie misure correttive per il futuro”.

“Nonostante le ripetute e puntuali precisazioni date dal responsabile di ragioneria al gruppo di minoranza riguardanti le soluzioni delle criticità emerse – ha concluso “Continuità e Crescita” – ci sorge il dubbio che la minoranza ancora una volta abbia fatto finta di non capire o peggio ancora non abbia realmente capito”.

(Giusy Briguglio)