Fari nuovamente puntanti sull’annosa questione della proroga del rettore e degli altri organi di governo dell’Ateneo peloritano. A riaccenderli è il senatore dell’Italia dei valori Giambrone che, alla vigilia delle elezioni dei Direttori di Dipartimento dell'Ateneo messinese, in programma martedì 31 Luglio , ha inviato al Ministro Francesco Profumo la richiesta di un atto ispettivo all’Università di Messina. Secondo Giambrone, il processo di rinnovamento in atto nel nostro Ateneo è “viziato”, in quanto compiuto da organi illegittimi, in virtù di quella sentenza del Tar di Catania – depositata in data 29 ottobre 2011, giorno in cui è stato adottato da Senato accademico e Cda il nuovo Statuto d’Ateneo – che annullava le autoproroghe di un anno di tutte le cariche elettive previste dallo statuto precedentemente in vigore (art. 57) presso l'Università di Messina.
Nella nota inviata al ministro Profumo, il senatore Giambrone ricorda che la sentenza di annullamento del TAR ,notificata all'Ateneo il 31 ottobre 2011, portava ad un’inevitabile conseguenza: « non potendo ulteriormente beneficiare della proroga, numerosi presidi di facoltà venivano a cessare il proprio mandato alla scadenza naturale del 31 ottobre 2011». Tuttavia, come sottolinea nel documento l’esponente dell’Idv «hanno continuato e continuano ad oggi ad esercitare le proprie funzioni, ivi incluse quelle di convocare e presiedere le adunanze dei consigli di facoltà e quelle di rappresentare le suddette facoltà in Senato accademico».
«Nella veste di senatori – prosegue ancora Giambrone – i presidi cui si fa riferimento, a partire dalla data di adozione del nuovo statuto, hanno deliberato su questioni ordinarie eppure di rilevanza per lo sviluppo dell'Ateneo: dalla selezione dei settori scientifico-disciplinari sui quali avviare procedure comparative per il reclutamento di ricercatori a tempo determinato, al bando per la selezione del nuovo direttore generale, ai criteri della preselezione locale per l'accesso ai finanziamenti dei progetti di ricerca di rilevanza nazionale, che tanto sconcerto hanno sollevato da parte della comunità accademica, considerato inoltre che a brevissimo si svolgeranno, nell'Ateneo, le elezioni per il rinnovo degli organi statutariamente previsti».
Il rappresentante dell’Idv parla espressamente di «atto di arroganza», evidenziando che i « presidi, nelle sedute che affrontavano siffatte questioni, non rappresentassero alcuna categoria esistente nell'Ateneo». Il senatore Giambrone chiede, quindi ,al ministro Profumo se non intenda «disporre una repentina indagine ministeriale, al fine di verificare che la condotta degli organi, non legittimamente rappresentati in questo momento, non sia di ostacolo o non possa inficiare la validità delle imminenti elezioni dei nuovi organi».
Un plauso all’iniziativa del parlamentare arriva dal “Comitato nazionale NO.PROROGA.RETTORI”, secondo cui «la richiesta del Senatore Giambrone, si colloca nel medesimo solco di una richiesta di atto ispettivo sottoscritta da un gruppo di docenti dell'Università di Messina, in merito alla controversa permanenza in carica di Direttori di Dipartimento e Presidi di Facoltà e sulla conseguente dubbia legittimità delle delibere poste in essere dagli organi di governo presieduti o costituiti da costoro, richiesta ad oggi rimasta inevasa».
«Riusciranno finalmente i docenti dell'Università di Messina – si chiede il Comitato – a ricevere una risposta dal Ministro Profumo?». Questo lo sapremo solo nei prossimi giorni, intanto la “rivoluzione”, imposta dalle legge 240/201, va avanti, come se nulla fosse. (DLT)