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Noemi Mazza e le arti marziali: “danno molta sicurezza”

Noemi Mazza ha iniziato a praticare arti marziali per mettersi in gioco e fare uno sport che aiutasse lei ad affrontare tutti i suoi limiti. Difficilmente in tv si parla di atlete donne, ma fortunatamente grazie ai social media ha visto che anche le donne possono fare queste discipline, e possono farle anche molto bene.

“La Kick Boxing – afferma Noemi per spiegare le differenze tra Kick Boxing, Muay Thai e Boxe tradizione è uno sport da ring, calci e pugni per intenderci. Ma quando si va in palestra non si fa solo questo, non tutti lo fanno per combattere, alle spalle di questo sport c’è una preparazione atletica eccezionale, e nella mia palestra la varietà di persone che lo pratica è unica, nessuno può essere escluso dal praticarlo. La boxe la conosciamo un po’ tutti, non si utilizzano le gambe per combattere, nella Thai invece, si usano anche i gomiti.”

Sono discipline che aiutano molto poiché ti fanno scaricare tutto ciò che hai dentro, pressioni, preoccupazioni, ansie, per la tutta durata dell’allenamento è come se non esistessero proprio e a fine allenamento. Diventano un po’ più piccoli. Per il corpo neanche a dirlo, il beneficio è quello di un allenamento ad alta intensità.

Spesso sottolinea l’atleta, parenti o gli amici ti chiedono ma davvero fai queste discipline? Ma che devi fare con questo sport?! È pericoloso! Spesso infatti c’è un tabù anche con i bambini, se sono maschi è uno sport adatto, per le femmine invece no.. Non è affatto cosi! Anzi le bambine hanno sempre una marcia in più”.

“Le arti marziali continua – aiutano molto, ti insegnano la prontezza, ad essere reattiva, a guardarti intorno meglio e soprattutto essere consapevole di saper dare un pugno o un calcio per difendersi è fondamentale, ti da molta sicurezza”.

In merito al tema sulla violenza sulle donne e sulle arti marziali come forma di difesa personale, l’atleta della Kepos Gym afferma: Non esisterà mai fine al Problema finché chi è più forte cercherà di prevalere sul più debole. L’unica cosa da fare è parlarne, parlarne e parlarne, far capire alle donne che non sono sole, che possono essere aiutate e che la violenza non è mai amore”.

“Io – conclude – sono una semplice atleta, assidua e costante, ed è anche la costanza che mi ha portato a raggiungere i miei obiettivi, che sono soprattutto paletti che ho voluto superare io, come la paura di salire sul ring. Non è importante la cintura o il grado, ciò che conta è migliorarsi in ogni ambito, sempre”.