TAORMINA. Il nodo è stato sciolto questa mattina, con la firma della determina numero 15. Il primo cittadino Eligio Giardina ha nominato i due componenti del Consorzio rete fognante in sostituzione di Andrea Raneri, dimessosi lo scorso 22 giugno per entrare a far parte della Giunta in qualità di vicesindaco e Rachele Parisi. Quest’ultima era stata nominata in rappresentanza del Comune di Taormina nel settembre del 2013. Il sindaco ha scelto Bruno De Vita e Antonio Raneri. A questo punto appare chiaro che la scelta per la presidenza (a votare sarà l’assemblea dell’ente consortile) ricadrà su De Vita (Pdr-Sicilia Futura), ex assessore ed ex presidente dell’ Asm.
Secondo prassi consolidata, la presidenza del Consorzio, che abbraccia quattro Comuni, va a Taormina. Tranne una parentesi nei primi anni ’90, quando al vertice del Cda ci andò Salvatore Campisi, in rappresentanza del Comune di Giardini Naxos. Gli altri due Comuni consorziati sono Castelmola e Letojanni. Quella di De Vita è stata una nomina travagliata. Il suo nome circolava già nelle settimane scorse, ma il diretto interessato ha sempre smentito. Evidentemente non c’erano le condizioni per dire sì alla richiesta formale del sindaco di Taormina.
La determina di oggi, siglata da Eligio Giardina, mette la parola fine alla querelle politica che si è aperta con le dimissioni, all’indomani del G7 dello scorso fine maggio, del vicesindaco Mario D’Agostino. Al suo posto il primo cittadino ha nominato in Giunta Andrea Raneri, il quale si è dovuto dimettere da presidente del Consorzio per la rete fognante. Si è venuta a creare una situazione delicata anche perché l’ente consortile non può contare al momento su un vicepresidente. Ciò ha creato un clima di grande incertezza in merito alla gestione, compresa quella relativa ai 12 lavoratori interinali in scadenza ai quali nessuno poteva prorogare i contratti. E la stagione estiva è già entrata nel vivo. Con tutti i disagi che potrebbe comportare il cattivo funzionamento dell’Impianto fognario che serve i quattro comuni consorziati.
Carmelo Caspanello