«Abbiamo paura del futuro e così non ci stiamo più». Non chiamiamola protesta dei forconi, né tantomeno degli autotrasportatori: chiamiamola protesta di una regione, la Sicilia. A parlare è una giovane studentessa all’ultimo anno di scuola che come tanti coetanei ha deciso di dare il suo supporto alle ragioni di coloro che da lunedì hanno “tagliato i viveri” al territorio. I blocchi che hanno impedito l’approvvigionamento dei banchi di mercati e supermercati, di fruttivendoli, macellerie e pescivendoli, dovrebbe terminare alla mezzanotte di oggi, ma non del tutto. Sebbene infatti, gli autotrasportatori dell’Aias termineranno la protesta a mezzanotte, così come inizialmente programmato, l’intenzione di agricoltori è quella di confermare i presidi per tenere alta l’attenzione sulla protesta, consentendo solo il passaggio dei tir che trasportano beni di prima necessità e carburante. Ce lo ha confermato anche Mariano Ferro, coordinatore dei presidi della Sicilia Orientale. Contattato poco prima della diretta di “Servizio Pubblico” trasmissione di Michele Santoro ieri sera dedicata al “nodo” Sicilia, Ferro ha confermato la linea dura: «E’ l’unico modo per riuscire a non far calare l’interesse. L’incontro con il presidente Lombardo non è stato molto utile, noi andiamo avanti. Siamo stanchi ma non ci arrendiamo».
Stanchi i manifestanti, stanchi gli operatori di settore, stanchi i “comuni” cittadini. Una guerra fra poveri, quella che sta andando in scena in tutta la regione, che in tanti temono possa avere repliche nel resto del paese. Si combatte in realtà per lo stesso obiettivo: una vita dignitosa. Non sempre però a prevalere è il buon senso, e così la forza della disperazione spinge a vedere nell’altro un nemico anziché un alleato, non riuscendo a fare fronte comune. Troppi gli interessi in gioco. Molti comprendono e condividono le ragioni della protesta di autotrasportatori e produttori agricoli, ma non ne accettano le modalità, perché hanno messo in ginocchio, così è stato detto, l’economia siciliana.
A Villafranca e Tremestieri proseguono i blocchi, le riserve nei negozi stanno per terminare, le pompe di benzina sono completamente a secco. In forse, ieri sera, fino a qualche ora prima dell’inizio del servizio, anche la raccolta rifiuti da parte di Messinambiente a causa della mancanza di carburante, rischio scongiurato in extremis dalla società di Armando Di Maria.
Duri “rimproveri” all’atteggiamento dei “Forconi” giungono anche dalle associazioni dei consumatori, che invece chiedono un immediato intervento delle autorità preposte per consentire lo sblocco della situazione. «Lo sciopero degli autotrasportatori e le manifestazioni di protesta indette dagli agricoltori del “Movimento dei Forconi” stanno mettendo in ginocchio l’intera isola, provocando forti disagi ai cittadini sia per quel che riguarda il diritto alla mobilità (reso difficile dalla mancanza di benzina e dalle interruzioni stradali e ferroviarie) che la possibilità di approvvigionamento di generi alimentari presso mercati e supermercati. Pur comprendendo le ragioni di chi protesta, non c’è dubbio che sfruttare il disagio reso alla cittadinanza per fare pressione sulle istituzioni e raggiungere così i propri obiettivi, è comportamento assolutamente inaccettabile.Ancor più inaccettabile allorquando la protesta è indirizzata, come affermato dai portavoce delle categorie in agitazione, nei confronti del governo nazionale, il quale nessun riscontro sembra aver dato finora alle proteste messe in atto dai manifestanti, abbandonando la Sicilia nel caos». Una guerra fra poveri che si finge di non vedere.
Intanto in tarda mattinata, è arrivata una notizia importante : il goverantore Lombardo inconterà Monti.”Questa mattina – dichiara il presidente delle Regione – ho sentito il Presidente del Consiglio Mario Monti. Abbiamo discusso di quanto sta accadendo in Sicilia. Al piu’ presto, gia’ all’inizio della prossima settimana, ci incontreremo a Roma per affrontare i nodi di una vertenza delicata e complessa”.
“E’ la dimostrazione – conlude Lombardo – di come nessuno abbia sottovalutato le ragioni di chi sta manifestando. Non condividiamo certo i metodi della protesta , ma dopo il colloquio con Monti sono convinto che riusciremo a sbloccare positivamente la situazione”. (ELENA DE PASQUALE)