Mentre a Roma si manifestava in Piazza del Popolo, ieri a Messina il movimento Se Non Ora quando è tornato a riunirsi per stabilire le prossime azioni sul territorio per dire di nuovo basta stavolta, non per il degrado del Paese ma per quello della città e della provincia. “Se Non ora quando è nato lo scorso anno come reazione a quel modello culturale che vedeva premiate con professioni altamente retribuite e di successo o con posti di potere nei luoghi decisionali, persone che non avevano altri meriti se non quello di svendere il proprio corpo o il proprio intelletto, nel degrado generalizzato della politica, della cultura, del mondo del lavoro- ha ricordato in apertura dei lavori Esmeralda Rizzi, tra le animatrici del SNOQ Messina-. Quell’indignazione portò allora centinaia di persone in piazza anche qui a Messina. Oggi però guardando a quanto ci accade attorno, dal territorio fino alla giustizia, passando per la crisi del lavoro e delle imprese, pensiamo che sia doveroso impegnarci per cambiare le cose qui, nel territorio dove viviamo. Se Non Ora, quando?”.
Nel corso dell’assemblea che è stata ospitata nei locali della chiesa Valdese di Messina alla cui guida c’è una giovane donna, si sono sommati gli interventi di rappresentanti di segmenti della società civile, del mondo del lavoro, della scuola, dell’università, della politica, del sindacato, della cultura. Persone, non solo donne ma anche uomini, che hanno denunciato per la propria esperienza e competenza i guasti della città a partire dal problema della mancata cura e sicurezza del territorio, le alluvioni, le vie di fuga, la cementificazione incontrollata,la raccolta differenziata come occasione economica oltre che di rispetto dell’ambiente, la discarica di Portella Arena, fino al nodo della politica e al problema del mancato impegno per la difesa della città e dei suoi interessi nella crisi. Sul nodo ambiente, Paola Pompejano de “La fabbrica di Nichi” ha ripresentato all’Assemblea la raccolta di firme per far ripartire la raccolta differenziata in città.
Una critica aspra al nodo del doppio incarico che fa del sindaco Buzzanca “un sindaco a mezzo tempo” ha caratterizzato la maggior parte degli interventi ponendo così come primo passo concreto del movimento nell’agorà cittadina, una lettera indirizzata proprio al sindaco Buzzanca per sollecitare un suo gesto di responsabilità nei confronti della città e finalmente scegliere a quale incarico dedicare il suo tempo, “perché Messina evidentemente ha bisogno di un sindaco a tempo pieno che si lavori seriamente per la città”.
L’altro tema che ha permeato la gran parte degli interventi e che impegnerà il movemnto nei suoi prossimi passi è la maggiore presenza di donne nei luoghi decisionali attraverso sia politiche di welfare, sia e soprattutto attraverso una diversa cultura che in Italia rispetto al nord Europa, vede la donna ancora al centro dei carichi di lavoro familiari.
Su questo punto il SNOQ Messina si attiverà promuovendo inizative pubbliche, occasioni pubbliche di incontro e confronto per attivare anche nella società messinese un diverso approccio alla questione della rappresentanza delle donne in politica, nel lavoro, nei posti chiave nelle istituzioni pubbliche e nelle aziende private.
I lavori sono stati conclusi da Enza Sofo che ha tirato le fila della serata sottolineando la necessità non solo di indignarsi ma anche di attivarsi per il cambiamento, per dare un futuro a Messina e ai messinesi.