«Non si muore solo di Covid». L’accorato appello alla sanità regionale e messinese era partito poche settimane fa da Messina. A lanciarlo era stato Gaetano Alessandro, che attraverso l’associazione “Donare è vita” ogni giorno sta a fianco di tanti cittadini che di fronte alle malattie diventano anche pazienti. Quel messaggio non è rimasto inascoltato.
A raccoglierlo è stato l’assessorato regionale alla Sanità guidato da Ruggero Razza. Che adesso chiede ufficialmente al Dirigente Generale del Dipartimento Pianificazione Strategica e al Dirigente Generale del Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico una verifica della gestione della sanità. La nota è stata inviata anche all’Asp di Messina, alle aziende ospedaliere, al sindaco De Luca, all’Università.
Proprio partendo dai problemi denunciati dall’associazione “Donare è vita”, l’assessorato alla Salute chiede una verifica della situazione che riguarda i servizi sanitari in questa emergenza Covid. «Il presidente dell’associazione di volontariato “Donare è vita” – scrive l’assessorato – nell’evidenziare presunte criticità nella gestione della sanità, specialmente riguardo alle prenotazioni delle visite mediche ospedaliere e ai servizi telematici per consulti, controlli, fascicolo sanitario e utilizzo della ricetta dematerializzata, chiede una riorganizzazione generale dei servizi medico-sanitari» Richiesta che non resta lettera morta. L’assessorato chiede infatti “di porre in essere i necessari approfondimenti”.
Il quadro tracciato da Gaetano Alessandro ha voluto puntare l’attenzione sul fatto che in questo periodo di emergenza c’è stato un blocco delle prestazioni nelle strutture pubbliche, più volte denunciato, ma mai preso in considerazione. Le vittime sono i malati cronici, cardiopatici, diabetici. Malati che non possono perdere tempo.
«E’ necessaria una riorganizzazione dei servizi in generale prestando attenzione a tutte le altre patologie oltre il COVID 19» ha denunciato l’associazione. A cominciare dalle liste di attesa perché i malati cronici, i trapiantati, i malati oncologici hanno bisogno di cure e di esami diagnostici non possono essere abbandonati dal Sistema Sanitario Regionale.