Domenica e lunedì urne aperte anche in 34 Comuni del messinese, tra i più popolosi Taormina e Sant'Agata Militello, poche le donne candidate a sindaco, in nessun caso ci sarà ballottaggio.
L’appuntamento elettorale più importante è sicuramente quello messinese, domenica e lunedì le urne decideranno il futuro della città. Ma i cittadini chiamati al voto non sono solo quelli messinesi. In provincia saranno 34 i Comuni in cui gli elettori dovranno scegliere il futuro primo cittadino e l’amministrazione che ne guiderà le sorti per i prossimi cinque anni. In nessun caso si andrà al ballottaggio perché si tratta di Comuni con meno di 15mila abitanti.
Si vota a Roccalumera, Roccafiorita, Mongiuffi Melia, Taormina, Casalvecchio, Furci Siculo, Alì Terme, Alì Superiore, Scaletta Zanclea, Motta Camastra, Mojo Alcantara, Santa Domenica Vittoria, San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela, Fondachelli Fantina, Pace del Mela, Monforte, Valdina, Terme Vigliatore, Gualtieri, Tripi, Sant’Agata Militello, Castell’Umberto, Capizzi, Militello Rosmarino, Reitano, San Fratello, Frazzanò, Castel di Lucio, Floresta, Tusa, Montagna Reale, San Teodoro, Ucria.
In mezzo a questo vasto elenco riflettori naturalmente puntati sui Comuni più popolosi. Spicca Taormina dove i candidati sindaco sono ben sei, tredici le liste e in 250 a contendersi i 20 scranni del Consiglio Comunale. Una situazione molto simile a quella di Messina per la Perla dello Jonio dove l’ombra del dissesto economico del Comune ha fortemente caratterizzato questa campagna elettorale e dove l’amministrazione che uscirà vincitrice dalle urne si troverà con un enorme montagna di debiti a cui far fronte e con l’assoluta necessità di far partire subito il rilancio turistico di una delle più belle e suggestive località di tutta la Sicilia. Grave situazione finanziaria e incubo default a Casalvecchio e Roccalumera, anche a Scaletta la priorità è il risanamento del bilancio anche se la strada sarà lunga anche per quanto riguarda il percorso di ricostruzione post-alluvione. Destino comune e dissesti che si incrociano anche a San Fratello, il centro nebroideo non si è ancora risollevato dopo la terribile frana del 2010 e si trova in una condizione economico finanziaria disastrata. Riflettori puntati anche su Sant’Agata Militello, il Comune più popoloso chiamato al voto. A contendersi la poltrona di primo cittadino sono in tre, anche qui boom di aspiranti consiglieri comunali, ben 200 i candidati per venti posti. Sant’Agata si trova alle urne con un anno di anticipo perché il sindaco in carica Bruno Mancuso si è dimesso subito dopo essere stato eletto senatore alle ultime elezioni politiche.
Tra le curiosità: poche le donne candidate sindaco, sono solo sei per 34 comuni e precisamente a Montagnareale, Tusa, Capizzi, Pace del Mela, Fondachelli Fantina e Taormina. A Roccafiorita, invece, il nuovo sindaco praticamente c’è già perché anche se i candidati sono due, uno è solo pro forma perché prima del voto gli schieramenti hanno fatto quadrato su un unico nome. Quasi in tutti i casi la campagna elettorale è stata sobria, molto più sul web che nelle piazze, incentrata su tematiche che vanno dalla tutela dell’ambiente, alla valorizzazione delle peculiarità di ogni singola realtà, al turismo. A Manforte San Giorgio i due candidati sindaco hanno lo stesso cognome e dunque i cittadini dovranno fare attenzione quando dovranno sbarrare la scheda, a Scaletta Zanclea tra i candidati anche il papà del sindaco uscente, mentre a Fondachelli i circa mille elettori si trovano a scegliere addirittura tra 4 aspiranti primi cittadini.
(Francesca Stornante)
Sabato, 8 giugno, 2013 – 18:09