I servizi sociali sono in pieno caos. I tagli alle ore settimanali, che gli assessori Eller e Santisi preferiscono definire più elegantemente compressione oraria (ma la sostanza non cambia), hanno scatenato le proteste di lavoratori e sindacati. Ma accanto ai guai legati alla mancanza di risorse da inserire in bilancio, criticità emersa con fragore in questi giorni proprio per il dissenso platealmente manifestato dagli operatori del settore e dai rappresentanti sindacali, uniti nella battaglia contro la riduzione dell’orario lavorativo, emerge un problema di tipo organizzativo, mediaticamente taciuto ma internamente percepito come molto grave ai fini dell’incisività dell’azione amministrativa e soprattutto della capacità di utilizzare i fondi nazionali ed europei destinati al settore dei servizi sociali.
Il Dipartimento Servizi sociali di Palazzo Zanca non è infatti adeguatamente strutturato per adempiere al meglio alle sue funzioni. A dirlo è il dirigente Domenico Zaccone, che con una serie di lettere contesta apertamente le decisioni assunte dal segretario/direttore generale Antonio Le Donne, reo – secondo il responsabile del Dipartimento – di aver indebolito l’ufficio tramite un provvedimento di mobilità interna. L’atto “incriminato” è la determina n.169 dello scorso 5 luglio, in seguito alla quale il dirigente ai servizi sociali ha inviato ben tre lettere a Le Donne manifestando tutte le sue perplessità: la prima datata 12 luglio, la seconda 21 luglio e la terza 26 agosto. Tutte e tre le missive sono inviate per conoscenza anche al sindaco Accorinti e all’assessore al personale Eller e contengono un grido d’allarme rimasto inascoltato.
«Con la determina dirigenziale – spiega Zaccone nella nota del 26 agosto – il Dipartimento è stato depauperato di 3 unità di personale di categoria C e sono state invece destinate due unità di categoria B, le quali certamente non risolvono il problema organizzativo del Dipartimento, in quanto i compiti e le mansioni svolte dal personale di categoria C non possono essere affidati ad esse, pena la potenziale insorgenza di contenziosi».
La carenza di personale all’interno del Dipartimento è considerata dal dirigente dei servizi sociali «ancora più lapalissiana e grave laddove si pensi che all’ordinario carico di lavoro istituzionale occorre aggiungere quello derivante dalla necessità di organizzare specifici gruppi di lavoro» con il compito di occuparsi dei bandi Pac, della Legge 328, del Pon Metro, dei Pon Inclusione. Zaccone ha chiesto al segretario/direttore generale, per tre volte nel giro di un mese, «un immediato ed improcrastinabile intervento urgente con cui si disponga il reintegro di tre unità di categoria C e l’assegnazione di 6 unità di personale qualificato di categoria C per formare i gruppi di lavoro e raggiungere gli obiettivi progettuali di alleggerimento della spesa a carico del bilancio comunale, attraverso il reperimento dei fondi correlati alla realizzazione dei citati interventi ed azioni». Zaccone ha voluto portare alla luce una situazione di «grave criticità nello svolgimento dell’azione amministrativa», senza però aver alcun riscontro da parte di Le Donne.
Il dirigente ai servizi sociali, segnala inoltre un caso nel caso, a proposito del trasferimento – operato dal segretario /direttore generale con medesima determina – dal Dipartimento Manutenzione Immobili Comunali al Dipartimento Servizi sociali del Direttore di Sezione Amministrativa, Nicola Aloi: «non si comprende assolutamente la ragione di tale azione amministrativa, atteso che in questo Dipartimento non vi è vacanza di posto per un Direttore di Sezione, pertanto il Dott. Aloi non trova utile collocazione, né tanto meno è ipotizzabile che a quest’ultimo vengano affidati incarichi di livello inferiore, pena la possibilità che un eventuale provvedimento possa essere assoggettato a censure giurisdizionali».
Sebbene nella determina n.169 Le Donne parli espressamente di «intese intercorse per le vie brevi con i dirigenti del Dipartimento dei Servizi Sociali e del Dipartimento Manutenzione Immobili Comunali …», Zaccone lo smentisce categoricamente precisando, nella lettera del 12 agosto, che « in merito ai suddetti trasferimenti, lo scrivente non ha mai prestato il proprio assenso….». Il dirigente ai servizi sociali sottolinea quindi che si tratta di una decisione calata dall’alto e certamente non condivisa.
Con le tre lettere firmate tra luglio ed agosto, Zaccone ha voluto mettere in luce tutte le criticità del Dipartimento al fine di «evitare da un lato l’insorgenza di gravi disservizi nei confronti dell’utenza e dall’altro il mancato utilizzo dei fondi nazionali ed europei». La richieste di modifica della determina 169 non hanno ottenuto l’effetto sperato, perché nulla si è mosso. Va peraltro sottolineato che le disfunzioni interne al Dipartimento dei servizi sociali erano state segnalate a Le Donne anche dall’ex dirigente ad interim, Letteria Pollicino. Ma anche quelle segnalazioni erano cadute nel vuoto. In questi anni il Dipartimento invece di essere potenziato al fine di di ottimizzare le prestazioni è stato di fatto affossato .
Sotto accusa finisce inevitabilmente Antonio Le Donne, che esattamente tre anni fa veniva chiamato dal sindaco Accorinti per far funzionare al meglio la macchina amministrativa, tra l’altro pretendendo e ottenendo il doppio incarico di segretario generale e di direttore generale. Chissà se i risultati ottenuti dal super manager arrivato dal Comune di Macerata nel'ottobre del 2013 sono quelli che il primo cittadino e la sua giunta si aspettavano.
Danila La Torre