Ci risiamo: Torrente San Michele esondazione.
Anche il consigliere della V Circoscrizione Paolo Barbera, con il contributo tecnico del Geologo Salvatore Grosso, interviene a seguito delle recenti polemiche che hanno interessato il torrente San Michele in occasione delle precipitazioni temporalesche, anche alla luce della presa di posizione del Genio Civile che addebita la responsabilità degli interventi ai Comuni
“Quanto accaduto a San Michele in occasione delle prime piogge stagionali – scrive – non è che l’anticipazione di ciò che potrà avvenire con l’arrivo dell’autunno. E la recente presa di posizione dell’Ingegnere Capo del Genio Civile che, sostanzialmente, scarica ogni responsabilità in capo alle amministrazioni comunali, richiamandole anzi al rispetto di ciò che prevede la normativa, senza che da ciò derivino risorse e strumenti adeguati, la dice lunga su quale sia lo stato dell’arte. Il rischio è che parta uno scaricabarile nel quale a perdere sono sempre i cittadini”.
E’ un fatto che il territorio cittadino sia attraversato longitudinalmente da numerosi torrenti, che l’intera città ed i villaggi siano stati costruiti in prossimità degli stessi e che a tutt’oggi la viabilità precaria, attraverso i greti, costituisca l’unica via di accesso per numerosi abitati. Sarebbe facile censurare una edificazione che non è degli ultimi anni e in molti casi neanche degli ultimi decenni. Piuttosto occorre agire per la manutenzione e la cura del territorio cercando costantemente di scongiurare le criticità più gravi.
“In questo senso, accanto agli interventi di ingegneria idraulica più complessi ma necessari, occorrono interventi puntuali e costanti di pulizia e risagomatura degli alvei, con rimozione di rifiuti e detriti, specie in prossimità di ponti e viadotti oppure nei punti dai quali comincia la tombatura. Necessitano senz’altro di interventi di questo tipo i torrenti San Michele, Annunziata e San Licandro. Di questi deve necessariamente farsi carico il Comune, con una programmazione da realizzarsi proprio in queste settimane”.
“Un secondo aspetto da affrontare ha ad oggetto la realizzazione di nuove viabilità di accesso ai villaggi e agli abitati alternative a quelle precarie oggi esistenti negli alvei, oppure, ove ciò non sia possibile, la messa in sicurezza di quelle esistenti. Su questo fronte si registra un ritardo di decenni e non si vedono iniziative risolutive”.
“Infine occorre un’azione di sensibilizzazione e informazione capillare alla popolazione al fine di fornire indicazioni precise su cosa fare e cosa non fare in occasione di criticità metereologiche, anche al fine di evitare quanto accaduto recentemente a San Michele che avrebbe potuto avere conseguenze sicuramente più gravi”.