“Le persone disabili non sono esonerate dal corrispettivo dovuto nelle zone di sosta a pagamento”. Il dirigente del Dipartimento Mobilità, Mario Pizzino, riporta una sentenza della Cassazione, la numero 21271 del 2009, per ribadire che la sosta sugli stalli blu con la sola esposizione del contrassegno invalidi equivale al mancato pagamento della tariffa. E infatti nei cartelli è specificato che gli unici esonerati sono i residenti muniti di pass. Un tema che, negli anni, ha sempre acceso le polemiche.
Lo scrive in una nota indirizzata al direttore dell’Atm, Giovanni Foti, al comandante della Polizia Municipale, Calogero Ferlisi, e, per conoscenza, all’assessore alla Mobilità, Gaetano Cacciola, coi quali di recente si sono svolte riunioni per il coordinamento dei servizi di polizia stradale.
Pizzino fa anche altre precisazioni in merito alla sosta in ztl, cioè i parcheggi blu, quelli a pagamento. Le funzioni degli ausiliari del traffico si estendono anche “alle aree immediatamente limitrofe a quelle concesse in gestione, entro lo spazio minimo indispensabile per compiere le manovre necessarie a garantire la concreta fruizione del parcheggio in concessione”, come stabilito dal Ministero degli Interni con circolare del 17 agosto 1997. In pratica gli ausiliari possono multare non solo chi non paga la sosta ma anche chi parcheggia in modo scorretto se influenza le zone blu.
Per quanto riguarda la segnaletica, poi, Pizzino sottolinea che “l’articolo 29 del contratto di servizio stipulato tra Comune e Atm il 1. dicembre 2016 stabilisce che l’Atm è obbligata a provvedere all’esecuzione e manutenzione della segnaletica stradale orizzontale e verticale e degli spazi di sosta all’interno della ztl. Pertanto gli ausiliari del traffico devono segnalare alla dirigenza aziendale ogni carenza della segnaletica di sosta a pagamento al fine di porre rimedio, ad esempio segnali mancanti, imbrattati o ruotati tali da non essere visibili”.
Altra irregolarità molto frequente, infine, riguarda la collocazione in strada dei cassoni scarrabili. “Deve essere autorizzata dal Dipartimento Patrimonio e Demanio, che quantifica ance il canone da versare al Comune per l’occupazione suolo pubblico – conclude il dirigente -. Seguirà la nostra ordinanza, bisognerà installare la segnaletica e delimitare l’area. Spesso questo non avviene”.