A Palazzo Zanca è iniziata la corsa contro il tempo per aderire al “salva-comuni” e scongiurare il dissesto. Come ricordato più volte in questi giorni, il piano di riequilibrio dovrà ricevere il placet del Consiglio comunale entro mercoledì 3 settembre. Due le novità importanti: la prima –di cui abbiamo già detto è che la manovra finanziaria arriverà in Aula con il parere favorevole dei revisori dei conti. La seconda è che la Regione ha dato conferma del contributo a fondo perduto destinato al nostro Comune.
Palermo dirotterà su Messina 27 milioni di euro, vale a dire 3 milioni all’anno per 9 anni. Si tratta delle famose risorse promesse da Crocetta nel 2012, che inizialmente ammontavano a 40 milioni di euro, poi erano scese a 32 milioni ed ora a 27, ma solo perché Palazzo Zanca sta approvando nel 2014 il documento di risanamento e, dunque, l’arco temporale in cui avrà effetto il piano sarà di nove anni e non di dieci, altrimenti in riva allo Stretto sarebbero arrivati 30 milioni di euro. I tre milioni in meno di cui usufruirà il Comune sembrano tuttavia una pagliuzza rispetto al fatto certamente più rilevante che il finanziamento regionale non è più un prestito da restituire in 5 anni ma un “regalo”, poiché si tratta di somme appostate nel bilancio 2012 che non stato più possibile utilizzare, come a suo tempo ci aveva spiegato l’ex assessore regionale all’economia Luca Bianchi dopo l’annuncio di Signorino (vedi correlati).
Lunedì, la giunta preparerà un emendamento per integrare il piano con la buona novella, già comunicata ad alcuni consiglieri comunali nel corso del nuovo “summit” che si è tenuto ieri mattina a Palazzo Zanca alla presenza del sindaco Renato Accorinti, del vice-sindaco ed assessore al bilancio Guido Signorino, del segretario/direttore generale Antonio Le Donne e dei membri dell’Ufficio di presidenza della commissione bilancio (Nicola Cucinotta, Pippo Trischitta, Carlo Abbate), a cui si sono successivamente aggiunte le consigliere del Pd Antonella Russo e Simona Contestabile.
«Nel corso dell’incontro – dichiara Trischitta– si è tracciato il percorso che dovrà portare in Consiglio comunale il piano di riequilibrio, a cui sarà dato precedenza rispetto al consuntivo 2013». E’ sempre l’esponente di Forza Italia a spiegare che la premessa della delibera sulla manovra finanziaria approvata dalla giunta sarà leggermente modificata per fare specifico riferimento alla deliberazione n. 22 del 13 settembre 2013 della Corte dei Conti Sezione Autonomie, la quale ha chiarito che non esiste un obbligo di legge che impone agli enti locali di votare il consuntivo dell’esercizio in corso prima dei Piano di riequilibrio.
Lunedì, la manovra finanziaria approderà ufficialmente in Commissione bilancio , corredata dalla relazione e dal parere favorevole dei revisori. «Nel frattempo –chiarisce ancora Trischitta – i vertici di Atm ed Amam, appositamente convocati in due distinte sedute della commissione, hanno già confermato che i dati relativi alle due partecipate inseriti nel Piano corrispondono alla realtà». Si attende adesso di ascoltare il commissario liquidatore di Messinambiente, Alessio Ciacci, che la prima volta ha dato buca ed è stato nuovamente convocato la prossima settimana.
Entro mercoledì, il Piano di riequilibrio sarà dunque in Consiglio comunale. Stabilita la tempistica sul riequilibrio , resta però il nodo del consuntivo 2013, che ha incassato il parere negativo dei revisori (vedi correlati). Trischitta fa sapere che l’amministrazione comunale ha comunicato di voler ritirare la delibera contenente il rendiconto per ripresentarne una nuova con i correttivi richiesti dall’Organo di revisione. La priorità accordata alla manovra decennale consente alla giunta, in termine di tempi, di esitare una nuova delibera con il rendiconto 2013 rivisitato e corretto, in modo da far cambiare idea, e parere, ai revisori dei conti.
In ogni caso, non ci sarebbe da parte dell`esecutivo alcuna intenzione di dilatare eccessivamente i tempi , anzi nel faccia a faccia con i consiglieri sarebbe emersa la volontà di correggere il consuntivo in pochi giorni, in modo da farlo arrivare in Consiglio entro i 10 giorni che la legge concede agli enti locali per inviare il piano di riequilibrio al Ministero dopo il voto dell`aula.
Se i tempi annunciati saranno rispettati, si potrà evitare che la Corte dei Conti consideri la votazione successiva del rendiconto 2013 rispetto al piano decennale come elemento di perplessità del piano stesso , così come prevede la deliberazione 22 di cui sopra .
La magistratura contabile osserva con molta attenzione il Comune di Messina, in questi anni bacchettato più volte a suon di delibere, ordinanze e sentenze. Non partire col piede sbagliato nella presentazione della manovra finanziaria sarebbe già un`ottima cosa.
Danila La Torre