Largo Seggiola sarà davvero… largo. Una piazzetta che funge quasi da spartitraffico, con aiuole spesso abbandonate e soliti orrendi cassonetti senza coperchio, diventerà una piazza vera e propria, con la speranza che venga più curata.
Il Consiglio della IV circoscrizione lo aveva chiesto con la delibera numero 3 del 29 gennaio 2015. Due anni e mezzo dopo l’amministrazione comunale accoglie la proposta di pedonalizzare il largo che si trova tra piazza del Popolo e via Cesare Battisti.
“A seguito di un approfondimento riguardante la circolazione veicolare nell’area delimitata dalle vie Battisti, Cannizzaro, Porta Imperiale e Martino – si legge nella delibera di giunta numero 506 del 2017 -, si è rilevata la possibilità di pedonalizzare le strade laterali che delimitano largo Seggiola in prosecuzione delle vie Maddalena e Santa Marta, in quanto compatibile con la fluidità e la sicurezza della circolazione”.
Ed effettivamente la chiusura al transito delle due strade laterali non dovrebbe comportare grossi disagi alla viabilità, visto che il passaggio tra due snodi importanti del centro città è comunque garantito dalle limitrofe via Faranda in direzione nord e via Martino in direzione sud. Unico svantaggio la perdita di circa 25 parcheggi a pagamento.
Ma la giunta ha “ritenuto opportuno pedonalizzare le due strade laterali in modo da rendere fruibile ai pedoni l’intero Largo Seggiola che costituisce un altro interessante, se pur limitato, spazio urbano dlela città”. Al dipartimento mobilità il compito di emettere ordinanza per la segnaletica e i dissuasori di transito.
Un provvedimento valido soprattutto se si riuscirà a realizzare un unico piano di calpestio tra il largo e gli attuali marciapiedi laterali in modo tale, appunto, da creare una vera unica piazza. Ciò che andrebbe fatto, ad esempio, anche a piazza Cairoli o nella vicinissima piazza del Popolo.
E infatti l’amministrazione specifica che “il provvedimento è propedeutico alla complessiva riqualificazione di largo Seggiola e della limitrofa piazza del Popolo in modo da migliorarne le qualità ambientali-storico-artistico e la fruzione pedonale”. In linea teorica ineccepibile, in pratica c’è il rischio che la riqualificazione resti su carta per lungo tempo.
(Marco Ipsale)