17 nuovi bus stanno per arrivare in via La Farina. Altri 32 verranno acquistati nell’arco dei prossimi mesi. La flotta Atm è pronta per un rinnovo importante, i primi mezzi nuovi di zecca acquistati in queste settimane dovrebbero essere in funzione entro fine anno, per gli altri 32 Palazzo Zanca è pronto a bandire le gare. Si tratta di nuovi autobus che il Comune acquisterà con i fondi del Ministero all’Ambiente che Messina era riuscita a intercettare nel 2007 e che rientrano nei progetti del POD, Programmi Operativi di Dettaglio. Un vasto programma di interventi che prevedeva il potenziamento del trasporto pubblico urbano attraverso la fornitura di autobus alimentati a metano, la realizzazione di reti ciclabili urbane e di una rete ciclabile litoranea, la moderazione del traffico veicolare nel centro urbano, la realizzazione di un centro di distribuzione urbana delle merci, l’istituzione del servizio di car sharing e bike sharing, la copertura del tratto terminale del torrente Annunziata per la realizzazione di servizi connessi all’utilizzo del mezzo pubblico, il completamento della messa in sicurezza della tranvia urbana dal torrente Gazzi al torrente Annunziata. Ad un certo punto però la città ha rischiato di perdere parte di questi finanziamenti e così un anno e mezzo fa l’amministrazione Accorinti, sotto la spinta dell’assessore Gaetno Cacciola, ha provato a rimodulare i progetti per evitare di sprecare un’occasione preziosa e oggi il traguardo sembra vicino. Dopo un lungo lavoro il Dipartimento Mobilità Urbana ha rivisto i programmi, eliminando alcuni degli interventi inizialmente previsti, il Comune è riuscito a rientrare anche tra i finanziamenti dei fondi Pac regionali con che serviranno per il cofinanziamento, adesso si attende il decreto di finanziamento da Palermo e si potranno bandire le due gare d’appalto. Niente più bus a metano, Palazzo Zanca ha scelto di puntare su 32 autobus a gasolio Euro VI, l’importo dell’operazione ammonta a 8.103.630,80 euro, di cui 5.672.541 euro saranno finanziati dal Ministero e 2.431.089 arriveranno dai fondi Pac regionali. Saranno fatte due gare distinte e il programma prevede la fornitura totale di 32 bus di cui 6 lunghi di lunghezza compresa tra 11,80m e 12,20 m e altri 26 bus corti di lunghezza compresa tra 7,70 m e 8,60 m.
Nel giro di qualche mese l’Atm si ritroverà con un parco mezzi nuovo, a basso impatto ambientale, moderno. Ci saranno 50 nuovi bus che circoleranno sulle strade messinesi e manderanno in pensione parte di quelli più vecchi e obsoleti. Nuovi mezzi su strada che però ovviamente riaccendono un problema vecchio e molto dibattuto negli ultimi anni: la carenza di autisti. Una carenza che sembra quasi un paradosso per un’azienda trasporti, soprattutto in un’Atm in cui spesso si è parlato di personale in sovrannumero. Su questo fronte però l’azienda non è rimasta con le mani in mano e anzi si prevedono grosse novità in arrivo. A quanto pare infatti si fa sempre più concreta l’ipotesi di dare il via ad una serie di assunzioni per dotare l’Atm degli autisti necessari. Assunzioni dall’esterno, cosa che non accadeva da anni, assunzioni che saranno naturalmente a tempo determinato e sotto la formula della “somministrazione di lavoro”. Il lavoro somministrato, ex lavoro interinale, è un contratto in base al quale l'impresa utilizzatrice (in questo caso Atm) può richiedere manodopera ad agenzie autorizzate (somministratori) iscritte in un apposito Albo tenuto presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. In questo modo l’azienda diretta da Giovanni Foti coprirà i buchi nel delicatissimo e fondamentale comparto autisti. Ad oggi sono circa 170 quelli operativi in Atm, con l’arrivo dei nuovi mezzi ne serviranno circa una cinquantina in più. L’azienda di via La Farina oltre un anno fa aveva dato il via alla ricerca di autisti all’interno, bandendo un atto di interpello rivolto a qualunque dipendente Atm che avesse voluto acquisire la mansione di autista. Alla fine però, dai 12 iniziali, solo in 5 però hanno risposto alla chiamata e così, come previsto dalla normativa, l’Atm ha allargato il bacino alla mobilità esterna tra enti pubblici ma anche in questo caso la risposta non è stata quella sperata poiché neanche una candidatura è arrivata sui tavoli del direttore Foti. Da qui una serie di valutazioni per capire come reclutare nuove figure e dunque la decisione di tentare la strada delle assunzioni esterne attraverso la somministrazione di lavoro. Ovviamente la proposta sarà discussa con le organizzazioni sindacali, è stato già fissato un incontro per la prossima settimana, questa apertura verso l’esterno però fa ben sperare che l’azienda si trovi nella possibilità di potersi ampliare investendo anche su nuovo personale.
Francesca Stornante