Il neo sindaco Renato Accorinti e la sua giunta hanno già un primo traguardo ambizioso da raggiungere: scongiurare il dissesto economico-finanziario del Comune. Facile a dirsi, molto più difficile riuscirci , viste le instabili premesse di partenza a causa di un piano decennale di riequilibrio che fa acqua da tutte le parti. Per fare il punto sulla situazione generale delle casse comunali, nel pomeriggio si è svolto il primo incontro ufficiale tra i dirigenti dell’area economica di palazzo Zanca, Ferdinando Coglitore e Giovanni Di Leo, ed il neo sindaco Renato Accorinti, affiancato dal vice-sindaco ed assessore al Bilancio ed allo Sviluppo economico Guido Signorino. «E stato un incontro cordiale durante il quale ho rappresentato la situazione attuale e spiegato le divergenze sorte con il commissario straordinario Luigi Croce sulla mole di debiti del Comune», ha detto il ragioniere generale, al termine della riunione durata oltre un’ora e mezza.
«L’amministrazione comunale – ha proseguito Coglitore – vuole evitare che si arrivi al default e sta cercando di capire se il Ministero consentirà di rimodulare il piano di riequilibrio». A proposito della rivisitazione del documento di risanamento, da Roma non è arrivata ancora alcuna una riposta alla lettera inviata dal commissario straordinario Luigi Croce all’indomani del colloquio con i sei candidati a sindaco, tenutosi alla vigilia del primo turno elettorale del 9 e 10 giugno.
Secondo il vice-sindaco ed assessore Signorino questo silenzio può essere interpretato in due diversi modi: potrebbe dipendere dalla volontà del Ministero di non interferire con la campagna elettorale ed attendere l’insediamento della nuova amministrazione comunale o potrebbe leggersi come un silenzio- assenso, che tuttavia dovrà essere superato da una comunicazione ufficiale .
In attesa di sapere come si esprimerà il Ministero circa la possibilità di rimodulare il piano, il sindaco Renato, il vice-sindaco Signorino e tutta la squadra di assessori hanno già iniziato a lavorare ad un piano di risparmio da attuarsi nel medio e lungo temine, prevedendo ad esempio il taglio dei costi nel settore energetico e la razionalizzazione delle spese di gestione. Il Comune punta inoltre – ha chiarito ancora al telefono Signorino – a portare nelle casse del Comune i crediti non riscossi: nei prossimi giorni sarà convocato un incontro con la Serit, società incaricata della riscossione delle tasse comunali, vero nervo scoperto di Palazzo Zanca insieme al contenzioso.
Nel primo faccia a faccia tra il nuovo esecutivo e la dirigenza dell’area economica si è discusso anche di numeri rispetto ai debiti totali del Comune. Il commissario straordinario si è congedato asserendo che la massa debitoria complessiva, considerati i debiti certi e quelli potenziali, ammonta a mezzo miliardo di euro, cifra che supera persino a quella scritta nel piano decennale, pari a 392 milioni di euro.
Da questo primo colloquio avuto con Coglitore, Signorino è più propenso a credere che la mole complessiva dei debiti sia quella riportata nel documenti di riequilibrio, ma ha chiesto al ragioniere generale tutta la documentazione che attesti la reale esposizione debitoria del Comune. Coglitore dovrà, quindi, presentare una o più relazioni sullo stato dei conti comunali. Solo dopo, il vice-sindaco assumerà una posizione ufficiale.
Sembra, invece, più complicato del previsto l’accesso al fondo nazionale istituito dal Decreto 35: «Dobbiamo esaminare attentamente gli effettivi margini di praticabilità, andando a vedere come si sono comportati altri Comuni», ha spiegato ancora Signorino, convinto in un primo momento di poter risanare le casse comunali anche attraverso le risorse messe a disposizione del Governo per i debiti delle Pubbliche amministrazioni con le aziende. Anche su questo fronte, se ne saprà di più nei prossimi giorni.
Per il momento, il Comune continua a barcamenarsi come può, e cioè con le anticipazioni di cassa, unico modo per avere a disposizione liquidità. All’orizzonte si intravede poi, un nuovo “ostacolo”, il consuntivo 2012 che – stando alle dichiarazioni di Coglitore – Croce non ha voluto firmare. L’atto contabile avrebbe dovuto essere approvato entro il 30 Aprile e non è escluso che a Palazzo Zanca arrivi, ancora una volta, un commissario ad acta.
Insomma, i soliti vecchi problemi del Comune di Messina, ad affrontare i quali c’è adesso una nuova amministrazione comunale, che arriva dopo i quattro anni targati Buzzanca (dimenticati da tutti in campagna elettorale) e i 9 mesi di gestione commissariale. La speranza è che avvenga la svolta che tutti i messinesi auspicano. (Danila La Torre)