San Licandro, viale Regina Elena, viale Principe Umberto, Torrente Trapani, rione Taormina, Valle degli Angeli, Gazzi, Larderia, Tipoldo, Galati S. Anna. L’elenco è sicuramente molto più lungo, in questi ultimi giorni sono state innumerevoli le segnalazioni e le richieste di aiuto giunte da ogni zona della città. E’ di nuovo emergenza rifiuti. Da nord a sud lo scenario è pressoché uguale, cassonetti stracolmi e immondizia per le strade e sui marciapiedi. A pagare le conseguenze più pesanti sono come sempre i villaggi, soprattutto quelli più periferici. Man mano che ci si allontana dal centro città i cumuli di spazzatura aumentano e purtroppo aumentano anche i giorni di mancata raccolta. Un’emergenza che pesa ancor di più perché capitata in concomitanza dell’ultima rata Tares pagata dai messinesi lo scorso 30 giugno, l’ennesima che si trovano ad affrontare i nuovi uomini di Messinambiente. Perché a quanto pare, nonostante le strategie siano diverse, i problemi sono quelli di sempre.
Sono stati giorni di super lavoro per il commissario della società di via Dogali Alessio Ciacci che anche ieri è rimasto a Palazzo Zanca insieme all’amministrazione per discutere di rifiuti ma anche di numeri e cifre, in particolare del bilancio della società, visto che lo scorso febbraio proprio l’amministrazione comunale aveva deciso di bocciare il documento finanziario di Messinambiente. La priorità però è ripulire la città. Ciacci assicura il massimo impegno per uscire al più presto da questa emergenza e conta di poter concludere tutte le operazioni entro i primi giorni della prossima settimana. E’ stato definito un programma di interventi straordinari che è iniziato la scorsa notte, anche se i problemi non siano ancora stati superati. Ieri alle 21 mezzi e uomini in azione in via Palermo, viale Giostra, Ritiro, S. Jachiddu, Tremonti, Zafferia, Larderia, Minissale, Vill. Aldisio, Gescal, Case gialle, via Industriale, viale Italia, viale Principe Umberto, viale Regina Margherita, viale Regina Elena. Ieri in tarda serata però già i primi intoppi per il commissario Ciacci, costretto a raggiungere l’autoparco di via Salandra, dove gli autisti si rifiutavano di uscire perché ieri sono scadute le assicurazioni dei mezzi (ma ovviamente ci sono alcuni giorni di copertura assicurativa).Dalle 6 di oggi invece viale Gazzi, statale 133, Salice, via Bertuccio, Fondo Fucile, torrente Luce e completamento degli interventi iniziati ieri sera eventuale. Tutte le altre zone saranno programmate direttamente oggi, anche in base a come andrà questo primo step di lavori straordinari, necessari per provare ad uscire davvero da questa emergenza.
Secondo Ciacci sono state diverse le cause che hanno determinato questa situazione, a cominciare dal fatto che dallo scorso 25 giugno sono state ridotte le zone di raccolta da 29 a 22, con delle modifiche delle aree in cui sono sistemati i cassonetti e dunque inevitabili disagi e difficoltà sia per gli operatori che soprattutto per i cittadini. Ciacci spiega che è in corso la formazione del personale sulle nuove zone assegnate e che questo nuovo sistema, superati gli ostacoli iniziali, potrà solo migliorare l’efficienza del servizio. Altro problema cronico di Messinambiente: la carenza di mezzi a disposizione. “Le zone definite per la raccolta sarebbero programmate nelle ipotesi di una dotazione di mezzi media che in realtà è drasticamente peggiorata nei giorni scorsi toccando anche il minimo storico” ha spiegato il liquidatore, motivando così anche la scelta di riaffidarsi alla Seap, che Armando Di Maria era riuscito a mettere alla porta, per il noleggio di mezzi aggiuntivi. “senza dubbio è più oneroso ma è l’unico modo per averne di aggiuntivi in tempi brevissimi. Al contempo e per evitare la strategia dei noleggi l’azienda ha avviato procedure pubbliche per l’acquisto di mezzi nuovi ed usati così come la ricerca presso altre aziende pubbliche di altre città” ha puntualizzato il commissario. Poi ci sono anche i paradossi. Ad esempio il fatto che sabato sera a rimanere fermi sono stati i mezzi per mancanza di autisti e operatori, a causa di un singolare accumulo permessi vari, malattie e legge 104 a fine mese. Ciò ha causato altre 4 zone di raccolta saltate. Su questo punto l’azienda sta rivedendo anche l’organizzazione del personale in modo da evitare che situazioni simili possano ripetersi in futuro. A complicare ancor di più il quadro anche la chiusura nelle giornata di domenica della discarica per il consueto turno di manutenzione mensile. Ciacci non perde le speranze, si scusa con la città ed è deciso a rimbocarrsi le maniche, consapevole sempre più che il cammino è tutto in salita e servono al più presto i risultati.
E mentre Ciacci programma e progetta, arriva puntuale la presa di posizione della Fp Cgil che difende i lavoratori e denuncia una “grave pressione” alla quale vengono sottoposti i lavoratori, specialmente quelli impiegati nel servizio raccolta nei turni notturni, dichiarano Clara Crocè Segretario Generale della Fp Cgil e Carmelo Pino Segretario del settore . Il personale segnala anche che non sono stati consegnati i tagliandi assicurativi scaduti il 30 giugno, per questo ha convocato per il prossimo venerdì il comitato degli iscritti e la RSU .”Decideremo insieme ai lavoratori le azioni da intraprendere”.
Le ultime segnalazioni giunte sono state quelle del consigliere comunale Benedetto Vaccarino insieme ai consiglieri della III circoscrizione Mario Barresi e Santina DI Giorgio per chiedere interventi a valle degli Angeli, a Palazzo Zanca un inferocito Mario Crottogini, vicepresidente della I circoscrizione e dipendente di Messinambiente, a denunciare la disattenzione per le periferie.
Resta dunque tutto da risolvere il problema rifiuti e già le prossime ore saranno fondamentali per sperare di vedere la città più pulita.
Intanto in tema di rifiuti e di gestione futura, ieri si è finalmente riunito il Consiglio di Amministrazione della SRR. Dopo mesi di silenzio e immobilismo e una strigliata del commissario nominato dalla Regione, Ettore Ragusa, il Cda ha elaborato la bozza della pianta organica della nuova SRR. Adesso dovrà essere discussa con i sindacati, poi ci sarà il voto di approvazione dell’assemblea dei soci, alla fine tutto andrà a Palermo per via libera. Si conta di chiudere questa procedura entro settembre. Sarà la volta buona? Quasi impossibile riuscire ad avere certezze.
Francesca Stornante