«Con ogni probabilità il patto di stabilità 2012 è stato sforato». Con queste poche parole il vice-sindaco nonché assessore al bilancio Guido Signorino conferma quanto già trapelato nelle scorse ore (vedi correlato) ed aggiunge che si stanno «comunque approfondendo le verifiche». L’esponente della giunta Accorinti non vuole dire altro, ma ha convocato per le prossime ore una conferenza stampa in cui sarà fatta luce su una vicenda che ha dell’incredibile.
Almeno su questo fronte, infatti ,il Comune pensava di poter “dormire sonni tranquilli” , visto che la certificazione inviata a Roma entro i termini previsti dalla legge attestava il rispetto di tutti i parametri fissati dalla rigida normativa sul patto di stabilità degli enti locali. Tuttavia, un successivo e scrupoloso controllo da parte del Collegio dei revisori dei conti ha fatto emergere alcune discrasie su due voci di spesa relative ad Ato 3 ed Atm, inizialmente previste come spese correnti e coperte con una parte dei 40 milioni di euro stanziati dalla Regione (ancora fermi a Palermo) per aiutare il nostro ente ma poi stornate nel 2013 come debiti fuori bilancio.
Lo sforamento complessivo dovrebbe aggirarsi intorno ai 5 milioni di euro (e non dieci milioni di euro) ma la sanzione resterebbe comunque di 7 milioni di euro, cifra che andrebbe iscritta in bilancio insieme a quella già commutata nel 2011 (sui cui deve ancora esprimersi la Corte costituzionale) e si tramuterebbe in una detrazione nei trasferimenti statali. L’ennesima mazzata, dunque, per un comune sull’orlo del dissesto ed un’amministrazione appena insediatasi , che affronta i problemi con tutto l’entusiasmo possibile ma che si ritrova dinanzi a sé ostacoli oggettivamente insormontabili.
Come detto, il mancato rispetto del patto di stabilità è un’emergenza che si ripropone, dopo il “caso” dei 28 milioni di euro (23 dei quali spesi per gli svincoli) sforati durante l’amministrazione Buzzanca, che oggi non è più il sindaco di Messina ma le cui azioni amministrative continuano ad avere conseguenze sui bilanci comunali, nonostante il ricorso intrapreso contro il Ministero. L’unica speranza è che la Corte costituzionale valuti inapplicabile in Sicilia il patto di stabilità, altrimenti da questo tunnel sarà difficile uscire. Al sindaco Accorinti ed al vice-sindaco Signorino il compito di illustrare in tutta la sua crudezza la situazione finanziaria del Comune ed i prossimi passi dell’amministrazione comunale. (Danila La Torre)