La guerra sui tagli alla sanità si combatte tra Roma e Palermo e vede raffiche incrociate tra gli stessi partiti dell’alleanza che sostiene Crocetta.
Già, perché se da un lato l’assessore Gucciardi, Pd (in quota renziana) dichiara d’essere stato costretto ad un Piano di lacrime e sangue per applicare il decreto Balduzzi e le direttive del ministro Lorenzin (di Ncd-Area Popolare), dall’altro i Dem chiamano in causa i deputati alfaniani e centristi che puntano il dito su Palermo assolvendo il ministro del loro stesso partito.
E’ una guerra di tutti contro tutti, ma c’è ancora tempo per combatterla.
La proposta Gucciardi relativa alla nuova rete ospedaliera infatti non è ancora approdata in Commissione Sanità. E’ stato lo stesso presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone a chiarire, in sede di Conferenza dei capigruppo ieri mattina, che al momento “non risulta depositata agli atti dell’Assemblea nessuna proposta di modifica della rete ospedaliera regionale, che comunque necessita, del parere della Commissione sanità. L’assessore Gucciardi,che ho contattato, ha confermato che non esiste allo stato alcun documento ufficiale ma che sono in corso interlocuzioni con l’Agenas e con il Ministro della salute sulla base delle quali è stata formulata dagli uffici tecnici un’ipotesi di applicazione alla realtà del territorio della riforma introdotta con il decreto Balduzzi”.
Mentre divampa la polemica il governo regionale cerca di passare la patata bollente a Roma e nel contempo si tenta di gettare acqua sul fuoco. L’idea è quella, proposta da Picciolo di chiedere al governo nazionale una sorta di “deroga” all’applicazione rigida del decreto, appellandosi sia allo Statuto speciale che ai risultati ottenuti finora sul piano del risanamento dei conti. Nel frattempo all’interno della maggioranza allargata Pd-Udc-Ncd ci si punta il dito l’un con l’altro per capire chi ha maggiori responsabilità e chi può sbrogliare la matassa.
“Da Roma ci deve rendere conto che quello della regione siciliana è un territorio in gran parte montuoso, con una rete ferroviaria inesistente nella maggior parte del territorio e con una rete autostradale circoscritta prevalentemente alle tre città metropolitane- dichiara Crocetta- Il progetto di razionalizzazione deve tenere conto delle distanze reali tra le strutture e non può concentrare soltanto nei tre capoluoghi delle città metropolitane, la maggior parte dei servizi. Ciò porterebbe a un congestionamento delle strutture, creando ulteriori difficoltà all'utenza delle aree metropolitane e disagi notevoli al resto del territorio dell'Isola. L'assessore Gucciardi non ha presentato alcun progetto a Roma, le linee che vengono fuori in questo momento da indiscrezioni di stampa, rappresentano proiezioni delle conseguenze di scelte del Ministero della Salute. In tale contesto, bisogna aprire un confronto chiaro e onesto col governo nazionale, non vogliamo sconti, ma riteniamo inaccettabili le critiche di alcuni esponenti siciliani del governo centrale, che invece di intervenire nei confronti dell'esecutivo nazionale e persino verso esponenti del proprio partito, scaricano sull'assessorato regionale alla Sanità, responsabilità di scelte che non ha fatto. La presidenza della Regione e l'assessorato alla Salute intendono aprire un confronto con tutti gli assessori, con la coalizione, con il Ministero della Salute e con i territori, con i sindaci e con i manager, perchè le linee di azione della sanità non possono essere scelte meramente tecnicistiche. Sia i dati degli utili prodotti dalla sanità negli ultimi anni sia qualità dei livelli essenziali di assistenza, dimostrano che facciamo sul serio”.
La patata bollente dei tagli alla sanità quindi rimbalza tra Roma e Palermo e nessuno vuol assumere la paternità di scelte dolorose ed impopolari a distanza di un anno dalle prossime regionali. L’arrivo quindi in Commissione sanità della proposta Gucciardi non avverrà in tempi brevi.
Sulla vicenda è intervenuto anche D’Alia, presidente nazionale dell’Udc: “Non si può mandare in subbuglio l’intera Sicilia su bozze di riordino della rete ospedaliera che non sono ufficiali e che non sono passate al vaglio della commissione sanità del Parlamento siciliano. A lasciarmi perplesso non sono solo i tagli e i declassamenti che vanno trapelando in questi giorni ma il deficit di trasparenza e condivisione che ha caratterizzato la genesi del nuovo piano ospedaliero. Discussioni carbonare su temi come la sanità sono inaccettabili. Fermo restando l’applicazione del Decreto ministeriale 70, mi auguro non solo che il piano venga rivisto per individuare una rimodulazione della rete più efficace in grado da garantire una sanità pubblica estesa a tutti ma che la discussione questa volta sia trasparente, condivisa e soprattutto istituzionalmente corretta”
A replicare al leader centrista è il capogruppo Ars di Forza Italia Marco Falcone: “ La Sicilia non può subire passivamente interventi tagliola da Roma. Ecco perché l’attacco dell’onorevole D’Alia nei confronti dell’assessore Gucciardi sarebbe surreale, se non fosse frutto della politica dei due forni, che i partiti di governo alleati al PD cercano di attuare, pur di nascondere le proprie responsabilità di fronte ai siciliani. Area Popolare ha un ministro della Salute, quindi l’onorevole D’Alia faccia intervenire la stessa Lorenzin, per consentire gli indispensabili correttivi al Piano”..
Rosaria Brancato