Una lunghissima riunione, l’ennesimo confronto tra gli assessori, ancora una volta la necessità di rinviare la decisione finale. Stavolta però la giunta Accorinti ha posticipato solo di mezza giornata l’approvazione del provvedimento che manderà in pensione Messinambiente per dare vita alla nuova società che gestirà i rifiuti. Almeno questo è l’impegno assunto ieri sera, al termine di un infinito pomeriggio trascorso a discutere di rifiuti e del futuro di un settore nevralgico, ma anche dei bilanci e del piano di riequilibrio. I ritardi accumulati sui documenti finanziari stanno alimentando polemiche e preoccupazioni, il tempo stringe e le scadenze sono dietro l’angolo. Temi caldi che hanno tenuto in ostaggio la giunta Accorinti per l’intero pomeriggio fino a sera, rinviando ad oggi il voto sulla delibera tanto attesa che darà il via alla costituzione della società che prenderà il posto di Messinambiente. Ancora top secret il nome, anzi in verità neanche su questo punto gli assessori hanno ancora trovato l’accordo. Un iter lungo e travagliato dall’inizio alla fine, che ha creato non pochi dissapori all’interno della stessa giunta, con vere e proprie fazioni che puntavano sulle varie ipotesi vagliate in questi anni: dalla Multiservizi, all’Amam acqua e rifiuti, passando per la società unica. Divergenze che si sono palesate anche sulla formula su cui costruire l’assetto societario: se infatti per l’assessore Daniele Ialacqua non ci sono mai stati dubbi sulla scelta di fare una società totalmente pubblica e in house, c’è chi ha provato a virare verso partecipazione mista o gara d’appalto per individuare con criteri ben definiti chi avrebbe gestito i rifiuti messinesi. Alla fine ha vinto la linea Ialacqua, che era anche la linea indicata dalla maggioranza del consiglio comunale. E così, dopo il decreto firmato dal sindaco Accorinti pochi giorni fa, adesso si attende solo che oggi la giunta faccia il suo dovere. Con la delibera che si esiterà oggi si prevedrà la costituzione di una nuova società di capitali "in house providing" a totale partecipazione pubblica a cui affidare, in via immediata, la gestione del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani ed assimilati di cui al piano di intervento A.R.O. "Comune di Messina" e di altri servizi di gestione integrata dei rifiuti e di gestione post – operativa delle discariche dismesse di Portella Arena, Vallone Guidari nel Comune di Messina, di C.da Piani e C.da Formaggiara nel Comune di Tripi (me) e di C.da Cianina nel Comune di Valdina (ME), nonchè la gestione degli interventi di manutenzione delle aree a verde. Il secondo step sarà il via alla liquidazione, stavolta sul serio, di Messinambiente e Ato3.
A dettare la linea è sempre il Piano Aro, approvato a fine giugno dal consiglio comunale. Si tratta dello strumento che programma la getsione dei rifiuti nei prossimi 9 anni, ed è proprio il Piano Aro a dire esattamente quali saranno i costi, le cifre da spendere, le risorse da investire. Giusto per fare un esempio sui costi della spazzatura, e quindi di Tari per i cittadini: si parte dal 2016, per il quale si prevedono 44.673.426,70 euro, che scenderanno di pochissimo nel 2017. La prima significativa riduzione si dovrebbe registrare nel 2018, per l’avvio dell’impianto di Mili, con un costo previsto di 42.606.710,40 euro, mentre un leggero aumento viene ipotizzato nel triennio 2022-2024, dove il costo dei rifiuti dovrebbe tornare a toccare quota 43 milioni.
Insomma, il lavoro si trascina da due anni, nonostante i passi indietro e gli stravolgimenti dei piani che nel tempo si sono verificati. Tra atti, delibere e piani finanziari, la mole di materiale sfornato è stata ingente, ora si tratta solo di raccogliere le idee e andare avanti. Il sindaco aveva detto che il 12 settembre ci sarebbe stata la delibera di costituzione della nuova società. Sono passati 11 giorni e forse oggi è la volta buona.
Francesca Stornante