Un’intera settimana di sedute e di polemiche dentro e fuori dall’aula ha portato a mettere la parola fine sulla saga Tares. Il Consiglio Comunale ha approvato l’introduzione della nuova tassa sui rifiuti e, in attesa di scoprire nel dettaglio quali saranno le tariffe che i messinesi si ritroveranno a pagare già a fine anno, cerchiamo di conoscere un po’ più da vicino il regolamento che definisce caratteristiche e modalità della Tares. Gli articoli che compongono il documento sono 37, nei primi si spiega cos’è la Tares, poi si passa ad individuare chi è soggetto al tributo, ai criteri di determinazione delle tariffe, quindi classificazioni delle utenze, riduzioni ed esenzioni, modalità di riscossione, rimborsi, sanzioni
Ma partiamo dal principio. Si spiega che “il tributo si articola in due componenti: una componente rifiuti, destinata a finanziare i costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani e alla quale si applica una maggiorazione di 0,30 euro per metro quadro di superficie soggetta al tributo; una componente servizi, destinata a finanziare i costi dei servizi indivisibili del Comune”. Presupposto del tributo è il possesso, l’occupazione o la detenzione di locali o aree scoperte adibiti a qualsiasi uso e suscettibili di produrre rifiuti urbani. “Si considerano soggetti tutti i locali predisposti all’uso anche se di fatto non utilizzati, considerando tali quelli dotati di almeno un’utenza attiva (acqua, luce, gas), o di arredamento, e per i locali di uso non domestico ogni qualvolta è concesso l’esercizio di un’attività”.
La tariffa del tributo ‘componente rifiuti’ è determinata sulla base delle quantità e qualità medie ordinarie dei rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte. Verrà conteggiata sulla superficie calpestabile di aree e locali che producono rifiuti.
Scorrendo ancora gli articoli si giunge a definire uno dei capisaldi della Tares: “le tariffe sono determinate in modo da garantire la copertura integrale dei costi del servizio”. In questa voce vengono compresi anche gli investimenti per le opere, i costi di spezzamento e lavaggio strade e quelli per accertamento e riscossione del tributo.
Come vengono stabilite le tariffe? Verranno annualmente determinate dal Consiglio Comunale, commisurate in base alle qualità e quantità medie ordinarie dei rifiuti prodotti per unità di superficie, riferendosi al D.P.R. 158/1999. Si fa naturalmente differenza tra le utenze domestiche e quelle non domestiche e quest’ultime, a loro volta, vengono suddivise in categorie di attività. Le tariffe si compongono di due quote: una fissa, determinata in relazione alle componenti essenziali del costo di gestione del servizio, quindi investimenti; una variabile, rapportata alla quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all’entità dei costi. Anche l ripartizione tra utenze domestiche e non domestiche avverrà in proporzione alla quantità e qualità dei rifiuti prodotti.
Definiti anche i i criteri per la classificazione delle utenze. Per quelle non domestiche, fino a quando non saranno messi a punto sistemi di misurazione delle quantità effettivamente prodotte, sono state create classi di attività rifacendosi al codice ATECOFIN. Per quelle domestiche si fa invece riferimento alla composizione del nucleo familiare. Non verranno considerati ai fini del tributo: anziani collocati in case di riposo, familiare che lavora o vive fuori provincia per almeno 6 mesi l’anno, familiare o ospite con invalidità tra l’80 e il 100% con un reddito annuo inferiore agli 8mila euro.
Ciò che sicuramente i cittadini vogliono in questo momento capire di più è però come si potrà risparmiare. Il regolamento prevede infatti una serie di sconti per chi farà la differenziata, non sono ancora state stabilite come i cittadini potranno effettivamente dimostrare di essere “virtuosi”.
In attesa di queste decisioni, vediamo nel dettaglio chi e come può risparmiare. Per le utenze domestiche è stato deciso che già per il 2013 per ottenere lo sconto ogni singolo utente dovrà dimostrare un limite minimo di conferimenti presso i centri di raccolta comunali di 7 kg al mese.
Raggiungendo tali quantità si avrà diritto al 25% di sconto sulla quota mensile. Si potranno poi introdurre riduzioni collettive, ad esempio premi per zone che si distingueranno particolarmente per i risultati ottenuti. E poi ancora alle utenze domestiche che abbiano una compostiera si aggiungerà un ulteriore sconto del 30%. Per le utenze non domestiche i prevede invece, già per il 2013, lo sconto del 15% per chi aderisce al “porta a porta” organizzato da Messinambiente e di un ulteriore 25% per chi dimostra di avviare al recupero almeno il 50% della quota di rifiuti prevista per legge dai coefficienti per categoria. Tutte le agevolazioni verranno calcolate a consuntivo con compensazione con il tributo dovuto per l’anno successivo.
Riduzioni del 30%, presentando apposita richiesta, per abitazioni o locali adibiti ad uso stagionale o discontinuo e per chi risiede per almeno 6 mesi l’anno fuori provincia o all’estero. 30% in meno anche per i titolari di attività in caso di chiusura temporanea e possibilità di non pagare completamente la quota variabile per gli immobili commerciali in cui non viene svolta alcuna attività. Attenzione però: tutte queste riduzioni saranno valide a partire dall’anno successivo a quello di presentazione delle richieste.
Il Consiglio Comunale avrà poi la possibilità di stabilire, nel momento in cui verrà approvato il piano finanziario, di concedere riduzioni o esenzioni totali della tariffa. Potranno approfittare di questi benefici: persone assistite economicamente e certificate dal Comune, soggetti che versano in situazione di disagio economico sociale riconosciuto dai servizi sociali, locali utilizzati da enti e associazioni che operano nel sociale, attività che si trovano in aree in cui il Comune sta effettuando interventi straordinari di manutenzione che possono compromettere l’attività stessa, ultrassettantenni con invalidità del 100% che vivono soli. Le domande per accedere a questa fascia di agevolazioni saranno accolte fino ad esaurimento delle somme che il Comune potrà mettere a disposizione, sarà la Giunta a definire i criteri per redigere la graduatoria.
Le rate saranno tre e avranno le seguenti scadenze: 16 dicembre, 16 febbraio e 16 aprile. Alla prima rata sarà versato il 33% dell’importo dovuto più la maggiorazione di 30 centesimi a metro quadro da versare allo Stato, 34% alla seconda e 33% alla terza.
Per la prima applicazione del tributo si considereranno tutte le denunce che i cittadini hanno presentato per la Tarsu, ovviamente aggiungendo gli elementi che nella vecchia tassa non erano compresi. E’ però già stato deciso che dalla prossima applicazione ci sarà l’obbligo di presentazione di una apposita denuncia da parte di tutti i cittadini che dovranno pagare la Tares. Per le utenze domestiche tocca all’intestatario della scheda anagrafica di famiglia, per quelle non domestiche al responsabile legale dell’attività. Il Comune però promette pugno duro contro i “furbi” e disporrà controlli e verifiche, già fissate invece le sanzioni per chi verrà beccato: multa del 100% del tributo non versato con un minimo di 50 euro, 100 euro per chi la presenta in ritardo, da 100 a 500 euro per chi fornirà dichiarazioni incomplete o infedeli alle verifiche del Comune.
A questo punto non resta dunque che conoscere a quanto ammonterà per ogni singola famiglia o attività commerciale la Tares. E sicuramente è questo il dato che i cittadini aspettano con maggiore preoccupazione. (Francesca Stornante)