L’instabilità climatica mette Messina in una situazione di costante emergenza perché è a rischio tutto il tragitto delle condotte del Fiumefreddo e dell’Alcantara. Secondo Legambiente e Italia Nostra, allora, bisogna occuparsi seriamente della sistemazione delle infrastrutture idriche della città, da tempo in uno stato precario, e dell'attivazione delle sorgenti non utilizzate. “Ciò permetterebbe il potenziamento dello storico acquedotto della Santissima, un acquedotto insufficiente ma il più sicuro dei tre. Principalmente guardiamo ai Monti Peloritani: il loro significativo potenziale idrico darebbe a Messina la possibilità di poter sfruttare, molto di più di quanto lo fa attualmente, le capacità di questo bacino che, tra l'altro, presenta un basso impatto antropico, determinando una condizione ottimale per la qualità dell'acqua. Le ricerche idrogeologiche del Bacino Peloritano, sinora effettuate, forniscono un quadro complessivo di conoscenze, disomogeneo per quantità, qualità e distribuzione dei dati. Pertanto, oltre alla reinterpretazione dei dati pregressi, risulta indispensabile promuovere nuove campagne di indagini. Progetti seri e mirati di ricerca idrogeologica e di realizzazione delle infrastrutture idriche necessarie richiedono un finanziamento adeguato che – a nostro parere – incontrerebbe una condivisione sia regionale che europea. Pensiamo, tra l'altro al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (Fsc ex Fas – Fondo per le aree sottoutilizzate) per l'esercizio 2014-2020, che appare particolarmente indicato per tale progettualità e disporrebbe, in quell' ambito e a questi livelli, di fondi cospicui”.
Legambiente e Italia Nostra chiedono alla giunta Accorinti e all’Amam “di considerare l'acqua presente nel territorio una risorsa locale, attivando gli uffici competenti per un accurato studio circa le relative potenzialità al fine di un loro possibile sfruttamento a beneficio della città. Ridurre le distanze e condurre una gestione in 'house', senza dipendenze da eventi naturali, da errori umani e da interessi privati, rappresenta, a parere delle nostre Associazioni, il modo più ovvio per poter assicurare ai cittadini messinesi la continuità di fornitura di questo bene irrinunciabile, e secondo criteri di economicità e solidarietà”.