Ci risiamo. La Regione ha nuovamente posto il limite al conferimento dei rifiuti in discarica e sarà ancora emergenza così come accaduto in estate. Ma l’assessore Ialacqua ha già annunciato ricorso al Tar.
L’esponente dell’amministrazione Accorinti ha scritto una lettera al sindaco, al dirigente dell’Avvocatura comunale, Calogero Ferlisi; e per conoscenza al segretario generale Antonio Le Donne, al liquidatore Messinambiente spa, Giovanni Calabrò; richiedendo un ricorso urgente al TAR contro la disposizione attuativa n.69 del 24 settembre scorso, pubblicata sul sito del Dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti, con la quale la Regione Siciliana, ripristinando la previsione di questa estate, pone un limite ai conferimenti dei rifiuti dei comuni siciliani negli impianti di discarica regionali.
“L’art.1 della Disposizione attuativa n.69 – scrive Ialacqua – recita che ''i Comuni della Sicilia sono autorizzati a conferire i rifiuti urbani indifferenziati prodotti nei rispettivi territori nel rispetto dei limiti quantitativi fissati ed individuati nell’elenco allegato al presente provvedimento''. Ed all’art. 2 continua ''il presente provvedimento avrà efficacia dal 25 settembre 2016 sino a nuova e diversa disposizione attuativa''.
Alla luce di quanto sopra, il Comune di Messina sarebbe obbligato a conferire non più di 251,6 tonnellate giorno, limite inferiore di oltre 30/40 tonnellate al quantitativo giornaliero prodotto dal nostro comune. La scorsa estate con un limite di 261 tonnellate giorno la nostra città è entrata in una fase di grave emergenza durata diverse settimane.
“Al fine di evitare che la nostra città rientri in una nuova e devastante emergenza rifiuti dalle conseguenze ''prevedibili'', si ritiene pertanto necessario – conclude l'assessore all’Ambiente – che il provvedimento regionale venga urgentemente impugnato presso il TAR, chiedendone l’immediata sospensiva, e parallelamente di avviare tutte le iniziative utili, legali e politiche, per contrastare una politica regionale che, consapevolmente o meno, impedisce di fatto ai comuni siciliani di uscire definitivamente dal sistema emergenza”.