“Su questo tema finora non c’è stato neanche il minimo dibattito e coinvolgimento della città. Invece noi pensiamo che siano questioni vitali e debbano essere ascoltate tutte le voci, per discutere delle alternative e se non ce ne sono almeno per parlare delle modalità della concessione. Noi siamo contrari ad un rinnovo”. Così Federico Alagna nel ricordare che la posizione di Cambiamo Messina dal basso sulla vicenda tir e rada San Francesco è nota da tempo e fino a pochi giorni fa è stata ribadita in un documento.
Il movimento però, nel silenzio che sull’argomento è piombato nonostante il fatto che tra meno di due settimane sarà pubblicato il nuovo bando per la concessione della Rada, ha fatto di più ed ha promosso un’assemblea popolare che si terrà domani alle 17 a Palazzo Zanca per invitare davvero tutti a confrontarsi sul tema e a presentare proposte sia alternative che integrative. All’assemblea è stato invitato anche il sindaco Accorinti e l’assessore Pino.
Stamane conferenza stampa di presentazione nella sala ovale del Comune, alla presenza dei portavoce e dei rappresentanti di CMdB e delle consigliere comunali Ivana Risitano e Cecilia Caccamo. Presente anche l’assessore Pino che ha già annunciato la sua partecipazione all’assemblea di domani.
Le questioni sul tappeto sono diverse e piuttosto spinose. La cosiddetta “liberazione della città dai tir” passa da una serie di provvedimenti che dovrebbero essere presi e che interessano l’intero territorio cittadino, dalla Rada a Tremestieri, passando per il molo Norimberga e per gli assi viari del centro, del Boccetta e della via La Farina.
L’obiettivo finale però è legato al completamento del porto di Tremestieri, perché fino ad allora nessun tipo di provvedimento potrà considerarsi definitivo e decisivo.
Entro gennaio l’ Autorità portuale emanerà il bando per la nuova concessione d’utilizzo della Rada San Francesco. Si tratterà di un bando per altri 3 anni, tempo necessario, secondo l’Authority a concludere l’opera a Sud.
“Noi pensiamo che non è pacifico che si debba per forza rinnovare la concessione, ci sono alternative al bando- spiegano gli esponenti di Cambiamo Messina dal basso- In ogni caso qualora si dovesse procedere con il bando ci sono alcuni aspetti che riguardano tempi e modalità che dobbiamo discutere. Noi chiediamo sanzioni concrete per i tir e la società che violano quanto previsto dal’ordinanza 488, chiediamo tariffe agevolate per i residenti”.
Il movimento quindi ritiene che un nuovo bando si possa evitare, con soluzioni che guardino a breve termine, spostando il flusso di traghettamento leggero a Norimberga, oppure attraverso la realizzazione del terzo scivolo a Tremestieri.
L’unico modo per liberare concretamente la città dai tir, sostengono è applicare quanto prevede l’ordinanza, sulla quale dovrebbe vigilare l’Autorità Marittima, cioè la Capitaneria di porto. Le ordinanze e la stessa normativa prevedono infatti che la Rada San Francesco non possa essere utilizzata per il traghettamento di mezzi pesanti se non nei casi espressamente previsti dalle deroghe e limitatamente al periodo della deroga. Invece, come anche chiarito dall’assessore Pino in conferenza stampa, i mezzi pesanti sbarcano alla Rada a qualsiasi ora del giorno senza che necessariamente ci sia una deroga in corso.
All’assemblea popolare di domani sono stati invitati anche i vertici dell’AP, Accorinti, Pino, i sindacati e quanti vogliano dare un contributo al dibattito.
E’ la prima volta che il tema della concessione viene discusso in un incontro aperto alla cittadinanza. Interessante sarà vedere cosa dirà Accorinti che in seno al Comitato Portuale rappresenta sia il Comune, come sindaco, che la Città Metropolitana, come sindaco metropolitano.
Ha quindi la possibilità di esprimere un doppio voto che, al di à dei numeri complessivi del Comitato portuale ha un peso specifico che va ben oltre quello degli altri. Accorinti rappresenta l’amministrazione comunale che, se decidesse per il no alla concessione o per provvedimenti che incidessero sul territorio cittadino (ad esempio ordinanze di divieto o controlli), finirebbero con l’avere conseguenze anche se dovesse trattarsi di un voto di minoranza. Il no dell’amministrazione Accorinti (ma anche un sì) avrebbero un peso di tipo politico.
Il sindaco, insieme a CMdB, ha fatto un’intera campagna elettorale nel 2013 proprio sul “liberiamo la Rada San Francesco”, per non parlare dei 40 anni di battaglie precedenti all’elezione.
La posizione di Accorinti adesso, in seno al Comitato portuale, ha un peso sotto il profilo della coerenza politica.
CMdb su questo fronte non ha cambiato idea e rilancia oltre al no chiedendo sanzioni e tariffe agevolate per i residenti.
Rosaria Brancato