Il 31 dicembre scadrà l’ennesima proroga a Bluferries e Ustica Lines per il collegamento veloce nello Stretto. Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha assicurato che, in attesa del nuovo bando, il servizio sarà garantito dai mezzi Rfi. Una notizia buona solo in parte, per due motivi: il primo è che la flotta è composta da quattro mezzi, dei quali solo due in linea alternativamente; il secondo è che non c’è traccia di una soluzione per i 57 lavoratori e il servizio offerto da Ustica Lines, la linea diretta con Reggio.
Ed allora l’Orsa torna in campo lanciando una nuova proposta a tutela di lavoratori e pendolari. Il sindacato si rivolge al prefetto Stefano Trotta, non ritenendo più il Comune un interlocutore valido dopo i falliti tentativi di concertazione.
In una nota congiunta, il segretario regionale Mariano Massaro, il segretario provinciale del settore trasporti, Michele Barresi, ed il consigliere comunale Santi Daniele Zuccarello, che condivide e sottoscrive la proposta, spiegano che “per mantenere l’attuale frequenza dei collegamenti servirebbero cinque mezzi Rfi, non solo due. Alla luce di questi fatti, risulta fondamentale coinvolgere Ustica Lines che, in vista di scadenza della seconda proroga al 31 dicembre prossimo, ha annunciato la cessazione del servizio ed il licenziamento di ben 57 marittimi”.
Se dunque Rfi non è in possesso di mezzi sufficienti, per garantire la continuità territoriale, “sarebbe opportuno riorganizzare il Consorzio Metromare (Bluferries & Ustica Lines) – riprende l’Orsa – che, al netto di alcune controversie sugli orari di lavoro ed i livelli salariali, è stato un’esperienza funzionale per la comunità dello Stretto ed ha creato significative opportunità di lavoro”.
Una rappresentanza di lavoratori marittimi e pendolari dello Stretto rivendicheranno il diritto alla mobilità e all’occupazione con un sit in nello spazio antistante alla Prefettura, giovedì 11 dicembre, a partire dalle 9, con l’auspicio di essere ricevuti dal prefetto per esporre i dettagli della proposta.