La scena “l’ha rubata” De Luca con le sue dimissioni-revocabili-post datate, ma il tema della conferenza stampa era la presentazione della nuova impostazione per il trasporto pubblico, quel Shuttle 100 che rappresenta il primo passo ufficiale dell’Atm dell’era Campagna.
Obiettivi: maggiore frequenza, meno congestione in centro, integrazione con il tram, mantenimento ed incremento dei collegamenti con le zone disagiate, piena applicazione del cosiddetto sistema a pettine, con 10 stazioni d’interscambio che vanno ad aggiungersi alle fermate regolari per lo shuttle in direzione sud-nord.
“L’input nasce dall’analisi della conformazione della città, caratterizzata dall’attraversamento di torrenti e dalle zone collinari- ha spiegato il vicesindaco Salvatore Mondello– Da qui la decisione di attuare un sistema a pettine che colleghi da Giampilieri a Torre Faro in via orizzontale e nel contempo nell’asse verticale i villaggi collinari. Il sistema inoltre è complementare al tram e diventa integrato anche in vista di quelle trasformazioni alla mobilità che intendiamo portare avanti nel corso dei prossimi mesi”.
Sul tram sia il sindaco che l’assessore hanno spiegato che ci saranno cambiamenti e che l’obiettivo finale sarà la sua eliminazione, quanto invece alla navetta veloce, somiglierà molto alla metropolitana di superficie.
Nell’ottica del sistema a pettine fondamentali saranno oltre alle normali fermate, le 10 stazioni d’interscambio ed i parcheggi d’interscambio. Per questi ultimi l’amministrazione intende accedere al bando della Regione che stanzia per Messina 17 milioni di euro. I parcheggi d’interscambio assolveranno una doppia funzione: da un lato quella di favorire l’uso del mezzo pubblico e dall’altro si cercherà di renderli “vivibili” per chi attende il passaggio del bus, riqualificando quindi l’area.
L’arco temporale della realizzazione del sistema dei parcheggi è di 3 anni, ma sin da subito si stanno dotando le 10 stazioni d’intescambio con la segnaletica e là dove possibile con le pensiline, in vista di ulteriori interventi sin da ottobre.
“Abbiamo deciso di iniziare dal 6 ottobre perché non possiamo attendere oltre- ha proseguito Mondello- anche perché le lezioni sono già iniziate, ma l’ottica è quella di un primo step in un ragionamento complessivo. Ogni programmazione interagisce con le altre”.
Il vicesindaco ha inoltre voluto chiarire una volta per tutte la questione del “tram volante”, spiegando che sono due logiche diverse e che l’idea originaria era quella di una connessione veloce tra nord e sud “non possiamo nasconderci che la zona sud a vocazione commerciale e produttiva è ormai satura e il nostro principale interesse era quello di velocizzare le connessioni. Allo stesso modo non possiamo negare come lungo la cortina del porto quel tipo di tram abbia causato non pochi disagi”.
Sul tram il sindaco era stato più drastico, così come sull’Atm, arrivando a specificare: “Per me questo tipo di azienda colabrodo deve essere chiusa, questo schifo di Atm che produce debiti deve cambiare”.
Sia il sindaco che il vicesindaco hanno ringraziato l’ingegnere Leonardo Russo che ha elaborato il piano d’esercizio, sottolineando come “la nostra scelta sia stata quella di confermare un incarico dato dall’amministrazione Accorinti, dopo esserci confrontati con l’ingegnere, così come abbiamo fatto per tutti gli altri casi”.
Nei prossimi giorni sarà avviata la campagna d’informazione e pubblicitaria sul nuovo piano d’esercizio e sarà anche a disposizione un numero telefonico: 090-2285800 destinato agli utenti.
“Sappiamo che non è il miglior programma del mondo, ma è il miglior programma possibile con queste risorse e con la situazione attuale- ha poi spiegato il presidente Atm Giuseppe Campagna– Abbiamo studiato a lungo la situazione, volevamo evitare che troppi autobus vuoti girassero per la città. Abbiamo quindi preferito diminuire il numero ma aumentare la frequenza e soprattutto garantire periferie e villaggi. Per fare solo alcuni esempi i villaggi di Altolia, Briga, Mili, Zafferia, erano serviti ogni due ore. Adesso l’autobus passerà ogni ora. Non solo abbiamo mantenuto la copertura precedente, ma abbiamo aggiunto ulteriori coperture. Tutto questo siamo riusciti a farlo riducendo anche i turni da 189 a 150. Saranno due mesi sperimentali ma contiamo di ridurre anche questi tempi di frequenza. Lo Shuttle passerà ogni 20 minuti, ma contiamo di ridurre questi tempi. Certo, noi mettiamo gli autobus e gli autisti ma il sistema va integrato. Il traffico è caotico, auto in doppia fila, posteggiate sotto le pensiline del bus, cassonetti che causano intralcio. Ma stiamo agendo in sinergia con il dipartimento mobilità e con i vigili urbani. L’obiettivo si può raggiungere. Lo Shuttle supporta il tram ed entrambi sono integrati con i bus nel sistema a pettine. Non aveva senso continuare a far girare autobus vuoti con l’obiettivo di macinare chilometri per ottenere i contributi della Regione, visto che poi la Regione erogherà sempre e solo quei contributi previsti”.
Sarà cambiata la numerazione e sarà progressiva: il n°1 è lo Shuttle (navetta veloce da sud a nord), ed a seguire da sud verso nord dal n° 2 in poi.
Il sistema prevede quindi che gli assi verticali (torrenti e villaggi collinari) siano serviti da bus come i denti del pettine, i quali, in linea orizzontale s’incrocino sia con le 10 stazioni d’interscambio e le fermate dello shuttle (100), che con il tram. In questo modo si potrà scegliere quale mezzo utilizzare per raggiungere la destinazione.
Il percorso dello Shuttle ipoteticamente è pensato con “100 minuti per 100 fermate”. Traguardo difficile da raggiungere senza le corsie preferenziali che al momento non sono attuabili ma restano negli step successivi del piano Atm.
Il presidente Campagna si è soffermato anche sulla vicenda autisti interinali spiegando che anche alla luce di un parere legale richiesto, è troppo alto il rischio che, personale assunto a tempo determinato da un’agenzia interinale, rivendichi poi l’assunzione a tempo indeterminato, senza essere passato da un concorso pubblico che è l’unica via d’accesso per l’assunzione in una pubblica amministrazione. L’avvocato Francesco Gallo, Cda Atm, ha ricordato come sentenze di Cassazione e l’orientamento del legislatore siano volte ad evitare queste scorciatoie che bypassano i concorsi pubblici. Lo stesso decreto dignità del governo giallo-verde ha evidenziato come l’utilizzo di “fraudolenta somministrazione di lavoro” possa comportare poi per gli Enti pubblici sia richieste di risarcimento danno (con possibile danno erariale) che l’obbligo di assunzione a tempo indeterminato per chi non ha comunque vinto nessun concorso pubblico. Campagna ha poi lanciato una frecciata alle organizzazioni sindacali “hanno partecipato al confronto ma avevano già il comunicato stampa di bocciatura pronto, al punto che lo hanno diffuso a incontro appena terminato. Questo significa essere prevenuti”.
A spiegare i dettagli del nuovo piano d’esercizio è stato lo stesso Leonardo Russo che ha indicato il punto di partenza “189 autisti per 60 autobus”, ad aprile 2018, per arrivare a quello attuale “150 per 48, con 35 linee ed una navetta veloce che in 100 minuti copre 100 fermate da Giampilieri a Torre Faro”. Russo si è soffermato sulla filosofia che c’è dietro il sistema a pettine “meno autobus ma più frequenti, puntando ad una metropolitana di superficie. Vogliamo ridurre la congestione del traffico in centro. Inoltre con questo sistema oltre agli studenti, che sono numericamente i maggiori fruitori, vogliamo attirare anche nuove fasce di utenza, compresi i turisti”.
Tra le novità c’è un nuovo capolinea “forte” individuato al Papardo (lo shuttle continuerà a percorrere il tratto fino all’Annunziata) e dal nosocomio ci saranno anche navette di collegamento diretto con l’Università. Le fermate saranno calibrate in modo da tenere in considerazione sia gli orari degli studenti che ad esempio le coincidenze tra i bus del sistema a pettine e la navetta veloce. Ci sarà inoltre una nuova linea che attraverserà integralmente la circonvallazione dalla rotonda dell’Annunziata fino all’incrocio tra il Viale Italia e il Viale Europa (con una frequenza di 45 minuti).
Atm e amministrazione chiariscono che il nuovo piano appena varato oltre ad essere sperimentale è anche basato sulla situazione attuale dell’azienda, intesa soprattutto come situazione finanziaria. Entro il novembre 2019 inoltre, nell’arco quindi di un anno, l’obiettivo sarà eliminare il tram e usare i bus elettrici “così come avviene in moltissime città- ha chiarito Mondello – Già a fine ottobre 2018 contiamo di affiancare il sistema con i 16 bus elettrici che sono stati acquistati dall’ex amministrazione e che consentono risparmi di costi”.
A proposito di costi, tra quelli non saldati risultano le “bollette dell’Enel”, che sono salatissime se non altro perché è abbastanza evidente che il tram “consumi”, ma le somme sono state usate per altre priorità, contando sul fatto che l’Enel non sia propensa a tagliare l’energia al Comune….
Rosaria Brancato