Molto spesso veniamo informati circa le raccomandazioni utili a prevenire il tumore. Magari rivolte a tutti, senza considerare che ogni individuo ha una sua specificità,persino molecolare. Ha un vissuto,culturale. E’ geneticamente ed individualmente predisposto a subire o,al contrario, evitare spiacevoli conseguenze procurate da uno stile di vita errato.
Ma il paziente oncologico a malattia conclamata, ha diverse e altre necessità. Innanzitutto subisce i danni di un metabolismo accelerato. Le cellule cancerogene, evitando l’apoptosi,la morte cellulare, e invece proliferando, determinano un aumento esponenziale della spesa energetica. E i fastidi,fino ai dolori,impediscono di alimentarsi in modo sano. Molte volte drammatici effetti collaterali,quali vomito,nausea, dolori addominali, impediscono che il malato si nutra correttamente. Bisogna essere molto pazienti con i malati oncologici. E,ancora di più,quando subiscono le conseguenze della chemioterapia,della radioterapia,persino della assunzione dei nuovi farmaci biologici.
I giorni di ospedalizzazione creano anche disagi. Magari solo e banalmente per l’orario dei pasti, soggetti non a una accurata disamina dello stile di vita dei pazienti,ma preventivati solo in base a logiche sindacali.
Il malato oncologico deve essere razionalmente supportato con una dieta molto digeribile, poco speziata, e poco grassa,non fosse altro per prevenire la nausea che è il sintomo più diffuso tra loro (ne soffre il 70% dei malati sottoposti a chemio). I grassi inoltre sono il nutriente di elezione delle cellule tumorali,che ne fanno uso per proliferare in modo così accelerato. Sono allo studio infatti farmaci che sarebbero in grado di impedirne la metabolizzazione nei mitocondri delle cellule malate. E’ intuitivo che però,ingerendo meno sostanze grasse, il malato ne avrebbe un indubbio beneficio. Ricordiamo ancora che il paziente oncologico va accontentato nella necessità di alimentarsi secondo i suoi ritmi.
Tra le raccomandazioni più diffuse è quella di fare molta attenzione a quelle sostanze presenti in alcuni alimenti capaci di rallentare l’assorbimento di farmaci essenziali a cure tanto complesse. Tra i numerosi indicatori e le numerose scuole di pensiero crediamo sia molto più logico chiedere consiglio all’oncologo di fiducia.
Un’ultima raccomandazione: quando il malato oncologico vuole togliersi un innocente capriccio con un piccolo peccato di gola,anche e contro le specifiche indicazioni degli specialisti, e una tantum….accontentiamolo!
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