Lo Stretto di Messina non è solo il braccio di mare che collega il Mar Tirreno con il Mar Ionio ed unisce , più che separa, la sponda calabra e quella sicula ed ancora la Sicilia al resto della penisola. Lo Stretto di Messina è identità, cultura, storia, natura, ambiente, appartenenza geografica, in una sola definizione patrimonio materiale ed immateriale da tutelare e da valorizzare. L’amministrazione Accorinti ha, dunque, deciso di attivarsi per raggiungere un obiettivo importante, ambizioso: candidare lo Stretto di Messina come luogo da inserire nel patrimonio dell’Unesco. Con questa finalità, la giunta – presieduta dal sindaco Renato Accorinti – ha approvato la delibera avente per oggetto le “Linee guida per la valorizzazione del patrimonio materiale ed immateriale dello Stretto di Messina”, con la quale il Comune si è fatto “capofila” di un progetto che dovrà necessariamente coinvolgere altri attori.
Nell’atto deliberativo, l’amministrazione comunale sottolinea di voler «valorizzare il patrimonio storico, culturale, scientifico , naturale ed ambientale dello Stretto di Messina con azioni di riconoscimento nazionale ed internazionale per favorire la promozione e la tutela dei luoghi». La parola Unesco non compare mai del documento, ma come spiega telefonicamente l’assessore alle politiche del mare , Filippo Cucinotta, «la delibera ci è stata suggerita da alcuni esperti quale primo passo per poter far riconoscere lo Stretto di Messina patrimonio dell’Unesco. Ovviamente– continua Cucinotta –il Comune si attiverà per coinvolgere altri soggetti che vogliano partecipare e la nostra delibera è quasi un atto di interpello . L’amministrazione ha già contattato l’Università di Messina ed il Cnr talassografico, ma nei prossimi giorni prenderà contatti anche con i Comuni direttamente interessati».
Nel provvedimento, la giunta Accorinti evidenzia la necessità instaurare «una stretta collaborazione con Istituzioni, Fondazioni e Comitati , di adeguato profilo, e che intendano condividere le modalità e le finalità dell’azione» ed invita anche i cittadini favorevoli all’iniziativa «a prestare in forma singola o associativa, volontariamente a titolo gratuito la loro opera».
L’tre da seguire per far sì che lo Stretto di Messina entri a far parte del patrimonio dell’ Unesco sarà piuttosto lungo, ci saranno vari passaggi a cui adempiere e convenzioni da sottoscrivere, ma l’amministrazione Accorinti è pronta ad andare sino in fondo, compatta. «Sulla mia scrivania ho già una tabella serrata sull’argomento e presto stileremo una proposta concreta da inviare a Parigi», conclude l’assessore Cucinotta, il quale – come specificato nella delibera esitata dall’esecutivo di Palazzo Zanca – lavorerà a questo progetto sia con l’assessore alla Cultura Sergio Todesco che con l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua. Il primo si è già attivato per far inserire lo Stretto di Messina anche nel Registro del patrimonio immateriale della Regione Siciliana. (Danila La Torre)