Alla fine dello scorso anno, quando Tunisia, Algeria e Marocco sono stati selezionati come Ospiti d’Onore al Festival di Taormina, nessuno avrebbe potuto sospettare gli eventi sconvolgenti che sarebbero accaduti da lì a poco. “Maghreb, eruzione temuta dai più miopi, eden ideale dei sognatori, da Klee a Camus, a Pasolini, oggetto misterioso per tutti noi al di qua del Mediterraneo”. Questa l’analisi lucidissima e le definizioni di massima che a freddo possono essere rese intorno al Maghreb, secondo Mario Serenellini, che, oggi alle 10.30 nella Sala A FONDAZIONE ROMA-MEDITERRANEO, Palazzo dei Congressi, modererà la Masterclass, la tavola rotonda con produttori, registi e interpreti, sulla Rivoluzione del Maghreb.
Significativo punto archimedeo, da cui eventualmente riproporre nuovi spunti di riflessioni, nuovi tagli d’indagine per i contemporaneisti, ma soprattutto momento chiarificatore, sarà la proiezione, alle 14:15, presso il Palazzo dei Congressi, del documentario No More Fear – Plus Jamais Peur, del regista tunisino Mourad Ben Cheikh, che sarà presente in sala con il produttore Habib Attia per rispondere alle domande del pubblico. Che cos’è accaduto realmente in tunisia il 14 gennaio di quest’anno, quando i cittadini di ogni estrazione sociale, arrabbiati e determinati, hanno deposto Ben Ali dopo ventitre anni di dittatura? Plus Jamais Peur va oltre le notizie dei telegiornali che raggiungono l’Occidente per riempire spazi sempre più vuoti.
Il programma odierno prevede altre pellicole dal forte impatto sociale, tra cui: alle ore 16:00, per il Concorso Mediterranea, il film egiziano Cairo 678, di Mohamad Diab. Con toni istruttivi ed emozionanti e qualche tocco umoristico il regista affronta la questione delle molestie sessuali, tema tabù. L’uscita del film ha fatto scattare la denuncia ai danni del regista, per aver disonorato la nazione egiziana.
Alle ore 18:30, per il Concorso Oltre il Mediterraneo, proiezione in anteprima europea del film olandese Black Butterflies, della regista Paula van der Oest, sugli anni ’60 in Sud Africa, sull’Apartheid. L’offerta cinematografica sarà, comunque, estremamente eterogenea. A mezzogiorno, per il quinto anno consecutivo, il Taormina Film Fest punterà i riflettori sul nuovo cinema, riproponendo l’atteso concorso N.I.C.E. (new italian cinema events), il momento dei Corti Siciliani, trampolino di lancio privilegiato per i registi dell’isola.
Alle 21:00, si potrà assistere al primo film italiano in 3D, firmato dal regista Francesco Gasperoni. Parking Lot. Al Teatro Antico, occhialini ben saldi sul naso per questo film che rischia di far balzare sui sedili. (MARCO CARROCCIO)