Le occupazioni dei licei hanno purtroppo una brutta fama. Secondo l'opinione pubblica, infatti, non sono altro che "manovre elusive" che i ragazzi utilizzano per allungare le vacanze di natale e smettere anticipatamente di studiare. Il Liceo Classico Maurolico ha però certamente invertito una tale tendenza di pensiero all'interno del panorama scolastico messinese: lo scorso giovedì, infatti, gli studenti, dopo varie controversie, hanno occupato il loro istituto per un motivo che, in un momento come questo, risulta vitale. I giovani hanno lamentato una gestione della Dirigenza totalmente assente, a titolo figurato e fisico.
Non la solita forma di protesta, ma un Open Day permanente che permettesse al Regio Liceo e ad i suoi alunni di dimostrare che il Maurolico ha ancora qualcosa da dire e possiede un cuore pulsante che non intende smettere di battere. Conferenze, incontri e confronti con ospiti illustri hanno permesso di vivere una scuola a 360°, ma l'obiettivo non è stato perso di vista. Il collettivo ha infatti dialogato con la componente docenti ed i genitori degli stessi studenti: la maggior parte di loro ha condiviso l'azione dei ragazzi, riconoscendo una mancanza di attenzione nelle alte sfere e l'intero lavoro ha prodotto un documento d'intesa, firmato dalla Preside, Gaetana Crieleison, "con riserva" (dei punti fondamentali sono stati modificati dalla stessa), in cui si chiede una maggiore partecipazione della Dirigente ma soprattutto un dialogo presente ed una permanenza a scuola fissa.
La protesta dei giovani ha così tanto fatto eco che anche genitori e docenti sono pronti a forti prese di posizioni per permettere ai ragazzi di vivere un ambiente scolastico sano, nella speranza che il Maurolico possa rialzarsi. Seguendo proprio questo spirito, la Professoressa Angela Maria Trimarchi, Rappresentante Sindacale FLC CGIL presso il Liceo, con una dura lettera (allegata all'articolo) indirizzata alla segreteria della stessa sigla ha evidenziato lo stato critico della situazione. Il testo, carico di rabbia ed amarezza, è lo specchio della visione che i lavoratori dell'istituto hanno del quadro: nel documento, infatti, vengono evidenziate le carenze già sottolineate dagli studenti ma con termini anche più aspri. "Il 27 novembre,", si legge nella lettera, "gli studenti, già in stato di agitazione, su invito della Dirigente hanno letto al Collegio docenti un documento, che manifesta in tutta la sua gravità il disagio che negli ultimi anni si vive all'interno del nostro liceo. In quella sede sarebbe stata opportuna e auspicabile una prima risposta del Dirigente scolastico, loro interlocutore, che da quel documento veniva inchiodato alle sue responsabilità".
Continuando, l'affondo della Trimarchi è abbastanza secco, "Gli studenti hanno chiesto, altresì di procedere con forme di autogestione per dare alla loro protesta maggiore incisività. La Dirigente ha proposto formalmente al Collegio di autorizzare l’autogestione, come procedura alternativa all'occupazione, non facendo rilevare ai ragazzi, come sarebbe stato opportuno, che sia l’occupazione che l’autogestione non possono essere considerate forme legali di protesta. I docenti lo hanno fatto ed hanno ribadito l’ovvia considerazione che il Collegio è organo preposto all'organizzazione didattica della scuola a GARANZIA DEL DIRITTO ALLO STUDIO, pertanto, qualsiasi attività alternativa a quella curriculare avrebbe dovuto essere debitamente e tempestivamente programmata". Nel testo, inoltre, non mancano chiare dichiarazioni di sostegno alla lotta promossa dai giovani dell'istituto per il bene futuro, "I docenti hanno condiviso appieno i temi proposti dagli studenti come oggetto della loro protesta, perché evidenziano la debolezza strutturale, organizzativa e dirigenziale della scuola, che versa in stato comatoso per l’emorragia di studenti e di nuove scrizioni, determinatasi negli ultimi tre anni".
Dopo aver anch'essa sottolineato la modifica della carta d'intenti promossa dal collettivo e marcando comunque la necessità di un confronto ufficiale con i rappresentanti degli studenti e dei genitori, la Professoressa Trimarchi ha concluso la sua arringa in maniera decisa, "I lavoratori della conoscenza della scuola sono costretti, pur nella condivisione delle motivazioni della protesta, da otto giorni a non espletare la loro attività lavorativa; il personale Ata sarà costretto, oltre il normale orario di servizio, a sobbarcarsi di ore si lavoro straordinario rispetto al normale orario ed a carico del fondo dell’offerta formativa, sempre più povero di risorse, per riportare i locali alle normali condizioni di pulizia e di igiene. E tutto questo perché la Dirigente non sa dirigere? Fuggendo dalle sue responsabilità e creando danni irreversibili? Abbiamo bisogno di risposte concrete noi e i nostri alunni".
Sul caso è intervenuta anche Graziamaria Pistorino, Segretaria Generale della FLC CGIL di Messina, la quale, dopo aver richiesto al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia ed al Dirigente dell'Ufficio Scolastico Regionale – Ambito Territoriale di Messina, una vera e propria ispezione al Liceo Maurolico per vigilare sul lavoro della Preside, ha dichiarato, "Come organizzazione sindacale non possiamo discutere le scelte gestionali di una scuola, ma non possiamo consentire che si ignorino con estrema superficialità il diritto dei docenti a prestare il proprio servizio, la dignità del lavoro del personale ATA, il valore del diritto allo studio di tutti i ragazzi. Le occupazioni, in alcuni casi, sono divenute uno strumento di protesta logorato dall'uso troppo frequente, ma il senso della protesta dei ragazzi del Maurolico, deve essere ascoltato, anche perché condiviso da molti docenti e da tanti genitori. Per questo motivo abbiamo chiesto all'Ufficio Scolastico Regionale una ispezione su ciò che ha prodotto la ribellione di una gran parte della comunità del Liceo Maurolico".
Claudio Panebianco