La sezione annona dei vigili urbani, con l’arrivo della bella stagione, ha avviato l’azione di repressione verso i pubblici esercizi per quanto riguarda l’occupazione di suolo pubblico. “Non mi sorprende, c’era d’aspettarselo – afferma il presidente della X commissione consiliare, Daniele Zuccarello -, visto che i vari assessori che si sono susseguiti, pur dichiarando che la tassazione applicata è iniqua, non hanno mai voluto rivedere l’imposta, limitandosi agli annunci. Nelle numerose sedute della X commissione gli stessi commercianti attraverso le associazioni di categoria hanno più volte dichiarato che i propri associati non riescono ad effettuare il pagamento del canone dell’occupazione di suolo pubblico. In risposta, di volta in volta, l’assessore ribadiva la volontà di ridurre l’imposta senza mai tramutarla in fatti concreti. Questa azione repressiva dimostra ancora una volta la non volontà di volere risolvere il problema, con la conseguenza di distruggere quel che resta del commercio a Messina. L’amministrazione, attraverso i vigili urbani oggi spara sulla croce rossa”.
Nonostante gli annunci – prosegue Zuccarello -, “il dirigente ufficio patrimonio, Castronovo, ha dichiarato in commissione che nessun assessore ha mai espresso la volontà di voler rimodulare il regolamento Cosap, nella parte riguardante i canoni di occupazione di suolo pubblico. Io stesso ho presentato una proposta di delibera nel 2013, mai esitata dal consiglio comunale perché l’ex assessore Cucinotta ne aveva chiesto il ritiro sostenendo che stava elaborando un nuovo regolamento. Un anno dopo, nel dicembre 2014, le associazioni di categoria hanno consegnato all’amministrazione una proposta, ma a quanto pare è rimasta nel cassetto. Oggi assistiamo all’ennesima promessa dell’assessore Eller che dichiara che si ridurrà l’imposta, ma nel frattempo i vigili sanzionano le attività”.
Il paradosso è che, nonostante l’aumento del 300 %, il Comune non solo non ha triplicato le entrate ma addirittura le ha ridotte. “I dati dimostrano che l’ente sta subendo un danno economico – conclude il consigliere – e che l’unica soluzione è pagare meno ma pagare tutti. Ritengo pertanto che è necessario che questa azione di repressione venga sospesa, che nel frattempo vengano censite le attività che oggi risultano scoperte dal pagamento del canone per poi riportare la tassazione alle soglie del 2011, riducendola così ad un terzo. A questo punto sarà possibile chiedere gli arretrati agli esercenti, con vantaggi per le casse comunali ma anche per quanti eviteranno così di chiudere gli esercizi pubblici. Le imprese vanno tutelate perché determinano lo sviluppo di una città. Impresa uguale crescita, uguale lavoro”.