Grande sud “si affaccia” alla città e pensa alle grandi alleanze. D’Alcontres possibile candidato sindaco

Tempo di elezioni, tempo di alleanze, tempo di presentazioni. Oggi è stato il giorno dell’arancione, “colore sociale” di Grande Sud, la nuova realtà politica voluta da Gianfranco Miccichè che in città ha ufficialmente debuttato lo scorso 26 novembre (vedi correlato) durante la convention tenutasi alla saletta Visconti. Questa mattina invece, nella sala giunta di palazzo Zanca, è stato il turno dell’onorevole Francesco Stagno D’Alcontres, coordinatore provinciale del movimento: quest’ultimo accompagnato dalla’assessore Elvira Amata, vice-coordinatore cittadino e dal consigliere provinciale Dino Galati Rando, ha presentato il progetto che Grande Sud intende attuare in città. Un appuntamento che ha ulteriormente sancito, qualora ce ne fosse stato bisogno, il pieno clima di campagna elettorale. A sottolinearlo è lo stesso D’Alcontres: il riferimento non è solo a Palermo (voto in autunno annunciato da Lombardo, ndr), ma anche a Messina nel caso in cui Buzzanca, che tuttavia non dà ancora conferma, dovesse decidere di candidarsi alle politiche e rimettere il mandato ad ottobre: «I tempi sarebbero molto stretti – afferma l’esponente di Grande Sud – nella prossima primavere si potrebbe tornare alle urne e dobbiamo farci trovare pronti».

E’ dunque il tempo degli “innesti” e delle grandi alleanze. Sul primo fronte, ad aderire, come anticipato nei giorni scorsi (vedi correlato), al progetto di Miccichè, il consigliere Sebastiano Tamà. Quest’ultimo nel salutare definitivamente Lombardo e l’Mpa, coglie l’occasione per levarsi qualche sassolino dallo scarpa, ribadendo di avere poco gradito il trattamento a lui riservato dal commissario Andò e da tanti “ex-amici”, (su tutti il collega di partito e consigliere provinciale Roberto Cerreti, ndr): «La mia decisione è stata ufficializzata lo scorso 24 aprile, un giorno prima della Liberazione: è una data particolare, a cui do quasi un significato taumaturgico. Non sconfesso il mio passato ma come ho ben spiegato nella lettere inviata al commissario Andò (vedi correlato), in tante occasioni mi sono ritrovato solo, abbandonato da un partito a cui invece mi sono avvicinato credendo di poter fare qualcosa di utile per il mio territorio e per la mia città». Spartiacque nella carriera autonomista di Tamà, quel voto favorevole dato ad ottobre in occasione della votazione del bilancio previsionale che pare abbia fatto saltare sulla sedia gli “alti referenti” del partito: «Quel voto è stato dato al termine di una lunga riflessione – ribadisce la “new entry” – perché credevo che fosse la cosa giusta. Non sono più disposto ad essere parte di un modo di fare politica che confonde le idee».

Un addio deciso ma senza cadute di stile quello rivolto da Tamà all’Mpa, che potrebbe però non essere l’unico. Lo conferma l’on. D’Alcontres: «Ci sono altri consiglierei comunali, provinciali ma che di quartiere che mostrano interesse al nostro programma». E a tal proposito non possiamo fare a meno di sottolineare qualche “presenza” in sala giunta durante la conferenza: Pippo Capurro (capogruppo Pdl) che commenta «se avessi voluto avrei potuto cambiare cravatta» (riferendosi a quelle arancioni indossate dagli esponenti di Grande Sud), il consigliere Roberto Nicolosi «sono qui per rispetto e amicizia nei confronti di Sebastiano», frase che sembra escludere, almeno per il momento, altre ipotesi politiche, e Peppe Chiarella, capogruppo di Forza Azzurri che ammette «valuto positivamente ogni movimento che può fare gli interessi del Sud», dichiarazione da lasciare alla libera interpretazione.

Tornando invece al fronte delle intese, per l’onorevole D’Alcontres se alleanze saranno è necessario che siano grandi, anche con l’Udc: «Coerentemente alla presentazione di Miccichè alla Regione, Grande Sud avrà un proprio candidato anche per l’elezione a sindaco di Messina. Non è detto debba essere per forza io, anzi mi fa piacere lasciare spazio ai giovani o anche ad un esponente della società civile che sia una figura carismatica. Nel caso in cui però la scelta ricadesse su di me, è chiaro che lascerei il mio attuale ruolo di parlamentare solo potendo contare su un programma che sia condiviso dal maggior numero possibile di forze politiche. Si deve abbandonare il tradizionale sistema dei partiti anche perché non è più quello che la gente vuole. Anche per questo ci poniamo come una realtà a metà tra movimento e partito».

Tra i punti principali del programma di Grande Sud, la difesa del territorio, il mantenimento del servizio ferroviario e la realizzazione di infrastrutture che permettano alla città di fare il salto di qualità. Per concludere spazio ai numeri, quelli che alla fine, ma anche all’inizio dei conti, valgono più di ogni altra parola. E proprio i numeri, anzi le percentuali, secondo D’Alcontres fanno ben sperare: «Il solo fatto di essere stati considerati nei sondaggi effettuati a livello nazionale, dimostra che Grande Sud potrebbe avere un ruolo decisivo: al momento ci attestiamo tra 1,8 e il 2%. Il dato più significativo lo si evince dalle ultime elezioni del Molise, patria di Di Pietro, dove siamo riusciti ad ottenere più voti dell’Italia dei Valori, il 6,5%, distanziati di appena lo 0.30% dall’Udc». Il fermento elettorale agita i palazzi e da qui ai prossimi mesi le novità non mancheranno. (ELENA DE PASQUALE)

(FOTO STURIALE)