“Domenica 26 maggio si conclude la prima stagione musicale di “Off in Jazz 2012-2013” che ha visto alternarsi, sul palco del Centro Multiculturale Officina, i Jazzisti più rappresentativi della musica siciliana, italiana e internazionale. La Rassegna è stata molto significativa per la promozione del genere musicale in città, ed è stata molto apprezzata, tanto da essere “notata” anche negli ambienti musicali del Nord Italia. A chiudere in bellezza e grande stile questa stagione di “Off in Jazz” sarà uno dei musicisti più amati e popolari in Italia : Franco Cerri, leggenda vivente del jazz , celebrato e apprezzato in tutto il mondo, che onorerà il Centro Officina e la città della sua presenza, con la sua mitica chitarra e la sua straordinaria mitezza e timidezza umana, pari alla sua grandezza artistica .In Italia nessun altro musicista può vantare una carriera altrettanto lunga e prestigiosa quanto quella di Cerri, che è considerato uno dei pilastri del jazz italiano. Noto in tutto il mondo, è un personaggio che gode di enorme popolarità anche tra il grande pubblico e ancora ben presente nella memoria condivisa del nostro Paese.
La lunga e brillante carriera di Cerri è nota a tutti. Il Maestro inizia, per una fortunata coincidenza («Ho sempre pensato che nella vita devi essere al posto giusto nel momento giusto, e io ho avuto questa fortuna» ) a suonare con Gorni Kramer nella sua orchestra, dopo essere stato notato e apprezzato dal Quartetto Cetra. Da quel momento inizia la sua scalata al successo con le sue collaborazioni con i nomi più prestigiosi del jazz mondiale e con i musicisti italiani più in voga e significativi di quegli anni. La Rai lo chiama inoltre come conduttore di alcuni programmi divulgativi sul jazz per la neonata televisione italiana: ricordiamo tra gli altri Di jazz in jazz, Jazz primo amore, Il jazz in Italia e Il jazz in Europa, ed è proprio in queste occasioni che si mette in luce come showman oltre che come musicista, al punto da essere chiamato spesso come ospite in Il Musichiere e in Buone vacanze. Raggiunge dagli anni sessanta in poi la sua massima popolarità partecipando ad oltre settecentocinquanta trasmissioni televisive, che lo conclamano il musicista più amato dal pubblico. Dalla trasmissione “Chitarra amore mio” nacque molti anni dopo il “Corso di chitarra” (Fabbri Editori) di Gangi e Cerri che ottenne un notevole successo e fu ristampato molte volte. Dopo questa prima pubblicazione didattica, uscì anche un importante volume scritto da Cerri, Paolo Cattaneo e Giovanni Monforte.
Nel 1966 suona a New York al “Lincoln Center”, riscuotendo successo e notevoli consensi anche tra i jazzisti locali e, nel tempo, ha collaborato con i più grandi miti del Jazz americano. Contemporaneamente continua ad affermarsi come showman e grande chitarrista in Italia, stringendo sodalizi importanti e di lunga durata con i grandi della nostra musica.
Dal ’68, e nei quindici anni successivi, Cerri raggiunge il massimo della sua notorietà attraverso una nota pubblicità di culto , rielaborata negli anni a venire fino ai nostri giorni, della quale diventa testimonial per via del suo volto rassicurante e pulito, che piace molto alle casalinghe. Le sue straordinarie doti umane, infatti, la sua educazione, la gentilezza, il garbo, sono stati gli elementi fondamentali su cui la Società produttrice ha puntato la riuscitissima formula pubblicitaria.
Dagli anni settanta ha cominciato a sviluppare il lavoro di arrangiamenti, riflettendo sulla partitura, che è la peculiarità del suo stile, e a formare gruppi con due chitarre e ritmica, ma anche organici più ampi che hanno visto molti musicisti (che poi sono diventati famosi) muovere i primi passi nel jazz.
Un sodalizio importantissimo, nella sua vita di musicista e padre, è stato quello con il figlio Stefano che ci descrive così : “ Con Stefano ci capivamo all’istante; la musica prendeva sempre la giusta direzione. Mi sentivo sostenuto da un gioco di bassi che favoriva il mio fraseggio. Inoltre, il suo modo di suonare il basso ad accordi non mi faceva sentire la mancanza della chitarra, mentre le linee melodiche che intrecciavamo sembravano pensate da un’unica mente”. Stefano, che suonava il suo basso con una meravigliosa logica chitarristica ed un superbo senso melodico, morirà nel 2000 a soli quarantotto anni. Del magico duo Cerri si ricorda ancora la particolare empatia, il feeling ed il piacere di fare musica insieme.
Dal 1980 forma un duo con il grande amico e straordinario pianista Enrico Intra, con il quale fonda e dirige, ancora adesso, i “Civici Corsi di Jazz” di Milano, una delle più importanti realtà europee nell’ambito della didattica del Jazz.
Nella sua lunga carriera, Cerri vanta una notevole discografia con più di cento album, di cui oltre cinquanta a suo nome e gli vengono attribuiti molti riconoscimenti: nel 2005 la Provincia di Milano gli dedica un dvd intitolato “Gente di Milano: il privilegio di essere Franco” , Ciampi lo nomina Commendatore della Repubblica e successivamente riceve il Premio Enriquez per la comunicazione musicale. Ma il riconoscimento più commovente ed importante avviene nel 2006 con il concerto al teatro degli Arcimboldi per festeggiare i suoi ottant’anni ,e contemporaneamente i venti anni dell’Associazione “Musica Oggi”, e i dieci della “Civic Jazz Band”. Partecipano alla festa i Musicisti italiani più importanti e significativi , davanti ad una platea di oltre tremila persone, intervenute per dimostrare tutto il loro affetto a questo Musicista così particolare, di grande levatura e carisma, che ha conquistato tutti con il linguaggio raffinato della sua chitarra , con il tratto leggero che non perde mai il senso dello swing, che appartiene profondamente alla sua natura artistica. E con la sua bella umanità, leggera e gentile che fa di lui il Gran Signore del Jazz.
“Il Maestro e la sua chitarra leggendaria” cui attribuisce la vera anima musicale, confessando : “Tu pensi che la musica che senti e per cui ti applaudono, sia la tua. Voluta e decisa da te….niente di più falso. Giorno dopo giorno ti accorgi che è tutta e solo sua la voce. Sua, della chitarra che porti in grembo. Se ti imponi e pretendi di piegarla ai tuoi voleri, la perdi. E’ stata con lei una lotta senza sosta. Sei nelle sue mani, mentre con le tue le arpeggi l’orgoglio, e cerchi di ingraziartela con il balletto illusionistico delle dita”.
Poeta della chitarra, eccelso musicista e uomo straordinario, il Maestro Cerri sarà accompagnato da Alberto Gurrisi, eccellente pianista e organista , con cui Cerri ha stretto un sodalizio di successo in questi ultimi anni. Gurrisi proviene da studi classici , ma sin da giovanissimo sente un’irresistibile attrazione per il jazz, e comincia a studiare piano jazz con Fabrizio Bernasconi, per poi diplomarsi ai Civici Corsi di Jazz di Milano, dove ha suonato in concerto con diverse formazioni della scuola (tra cui la Civica Jazz band di Enrico Intra). Dal 2003 si dedica allo studio dell’organo hammond, per il quale frequenta diverse master class con Sam Yahel, Larry Goldings, Tony Monaco e Joey de Francesco, ed ha anche la possibilità di frequentare lezioni con George Cables e Benny Golson . Sono gli anni in cui decide di dedicarsi esclusivamente all’organo, incontrando diversi musicisti, tra cui il maestro Franco Cerri (con il quale collabora attualmente in studio e dal vivo) e l’armonicista blues americano Sugar Blue, con il quale collabora per due anni, partecipando a numerosi blues festival in tutta Italia e all’estero.
E’ membro stabile del quartetto di Franco Cerri, che lo ha fatto conoscere nel contesto nazionale del jazz, nel quale si è mosso anche in seno all’Hammond Trio, formazione con cui ha partecipato al festival di Iseo Jazz e che è stata trasmessa a Radio Tre Suite. Inoltre, ha accompagnato Enrico Rava in seno all’iniziativa ‘Maurizio Franco Incontra il Jazz’ e svolge un’intensa attività nell’ambito della scena milanese. Pur essendo molto giovane, Gurrisi ha già avuto molte importanti occasioni di suonare con i migliori musicisti italiani ed internazionali.
Il concerto, come già preannunciato, chiude la prima stagione musicale della Rassegna “Off in Jazz”, ideata e curata dal direttore artistico Mimmo Papa e sostenuta con impegno dal direttore artistico del Centro Multiculturale Officina, Ciccio Timbro, che ha fortemente creduto …prima ancora di amare il jazz….che sarebbe stata un’esperienza importante e significativa per tutti. Il giudizio degli esperti del settore, dei musicisti, e del pubblico più costante ed affezionato, ha gratificato molto gli Organizzatori, premiando la loro scelta di attenersi sempre alla più alta qualità. Una conclusione prestigiosa è dunque il risultato di un percorso quasi perfetto: la presenza di Cerri a salutare il pubblico di questa Rassegna, ed il suo concerto che resterà indelebile nei ricordi di ognuno di noi, saranno la conferma che “Off in Jazz” ha soddisfatto le più alte aspettative e che Messina è ormai un punto di riferimento del Jazz, sul nostro territorio. Resta solo da attendere che passi l’estate e che ricominci presto…”
(Antonella Casuscelli)