Sono stati celebrati ieri mattina il giorno dell’Unità Nazionale e la Festa delle Forze Armate. Nell’occasione, come in tutta Italia, anche a Messina si è tenuta la cerimonia commemorativa per ricordare il sacrificio dei quasi settecentomila giovani soldati morti per difendere la Patria nel primo conflitto mondiale e gli ideali risorgimentali, che hanno trovato vera compiutezza solo con la Costituzione repubblicana del 1948. A Piazza Unione Europea, dinanzi palazzo Zanca, si è svolta la tradizionale cerimonia con lo schieramento interforze e la fanfara del 6° Reggimento Bersaglieri Trapani. A deporre le corone d’alloro sono stati il sindaco, Giuseppe Buzzanca; il prefetto, Francesco Alecci; il presidente della Provincia regionale, Nanni Ricevuto; il generale di Corpo d’armata, comandante interregionale Carabinieri, Lucio Nobili. Alla cerimonia era presente il Gonfalone della Città di Messina, il Medagliere del Nastro Azzurro, i Vessilli ed i Labari delle associazioni combattentistiche e d’arma ed il Gonfalone della Provincia Regionale di Messina. A conclusione della cerimonia le trombe della Fanfara del 6° reggimento bersaglieri hanno proposto alcuni brani fuori programma, eseguendo Montegrappa detta Ricciolina, Avanti di corsa e Flik Flok
Nel coso della manifestazione il prefetto Alecci ha letto il messaggio del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, di cui vi proponiamo il testo integrale:
«Nella giornata del 4 novembre ricordiamo la vittoria nel primo conflitto mondiale e, con essa, l’Unità d’Italia e le sue Forze Armate. Questa mattina, prima sul sacello del Milite Ignoto e poi a Bari, nel Sacrario dei Caduti d’Oltremare, renderò l’omaggio del paese e mio personale a tutti coloro che hanno perso la vita per la libertà e la prosperità della nostra Patria. Nell’anno in cui ricorre il 150° dell’Unità Nazionale, pur pienamente ed orgogliosamente consapevoli di quanto l’Italia ha saputo fare a partire da quel remoto e glorioso 1861, credo sia nostro dovere guardare al futuro, non limitarsi alla celebrazione del passato. Mentre il nostro paese e tanti altri nel mondo sono stretti in una crisi economica di intensità, durata ed estensione senza precedenti nel periodo seguito alla II guerra mondiale, gli scenari internazionali si caricano di vecchie e nuove tensioni. Cresce l’instabilità ed emergono minacce trasversali, con il diffondersi del terrorismo e di movimenti eversivi transnazionali, la caduta di regimi autoritari pluridecennali e l’insorgere di forme antistoriche di radicalismo politico e religioso nonché di più generali fenomeni di intolleranza e di chiusura. E’ in atto una profonda e generale trasformazione dell’ordine internazionale, che mette in discussione le fondamenta del sistema di governance e dei modelli di sviluppo dominanti nell’ultimo sessantennio. Le stesse Istituzioni internazionali, preposte alla gestione delle emergenze, stentano ad intervenire con prontezza ed efficacia, frenate dalla insufficiente unitarietà di intenti dei paesi membri. In questo quadro così complesso ed incerto, le Forze Armate italiane costituiscono un’istituzione di riferimento per il paese e per la comunità internazionale e, con la loro opera, contribuiscono a costruire, insieme agli strumenti militari di stati amici ed alleati, la sicurezza e la stabilità nelle aree più critiche del mondo e lungo le grandi vie di comunicazione, vitali per la libertà dei traffici commerciali. Le superiori finalità di questo compito richiedono che le Forze Armate, malgrado le ridotte risorse finanziarie disponibili, siano poste in condizione di affrontare con crescente efficacia le nuove sfide e le minacce emergenti. Sono necessarie inventiva, appassionata dedizione e la consapevolezza che nessuna soluzione che prescinda da una progressiva ma decisa integrazione interforze e multinazionale può realisticamente risultare vincente. E’ a questa fondamentale esigenza di trasformazione innovativa che le Istituzioni e le stesse Forze Armate sono oggi chiamate a rispondere in tempi brevi, con il sostegno dei cittadini. Con questi sentimenti, rivolgo il mio augurio ed un caloroso saluto a tutti i soldati, i marinai, gli avieri, i carabinieri e i finanzieri che, con il loro impegno e la loro professionalità, operano in Italia e nelle missioni internazionali, a presidio della sicurezza del nostro paese e per la stabilità e la legalità della comunità internazionale. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l’Italia!».