Sarà il coordinatore della segreteria nazionale del partito Lorenzo Guerini a “tenere a battesimo” il primo Congresso Pd dell’era post-genovesiana.
Dopo 2 anni di gestione commissariale ed a distanza di 3 anni dall’elezione dell’ultimo segretario provinciale sarà Paolo Starvaggi a prendere la staffetta di Basilio Ridolfo (affondato da una stagione di veti interni, veleni e incapacità da parte della segreteria regionale di gestire il “caso Messina” al punto che si arrivò al “congelamento” e scongelamento del segretario varie volte).
Starvaggi è figlio di una volontà comune da parte di tutte le anime, di costruire il partito in modo unitario ed avrà il compito difficilissimo di avviare una stagione nuova ma in pieno periodo elettorale quando servono grandi doti diplomatiche e soprattutto la capacità di dire molti no.
La sua oggi pomeriggio al Teatro Vittorio Emanuele sarà una proclamazione, perché nei giorni scorsi si sono svolte le votazioni a livello provinciale ed il Congresso sancirà oltre al suo insediamento anche quello dei 200 componenti dell’Assemblea neo eletta. Subito dopo si procederà all’elezione della Direzione provinciale.
Starvaggi, avvocato, è candidato unitario ed anche unico, dal momento che Francesco Calanna, sceso in campo inizialmente “per scelta personale e non di corrente, non per creare lo scontro ma per aprire il dibattito”, nei giorni scorsi si è ritirato dalla corsa. La sua candidatura non era stata sposata né condivisa dal gruppo cui fa riferimento, la corrente Emiliano, rappresentata da Giuseppe Antoci e Beppe Lumia. Proprio nei giorni del ritiro della candidatura Calanna, ex presidente dell’Esa più volte confermato da Crocetta è stato nominato nell’ufficio di gabinetto del neo assessore alle infrastrutture Bosco (area Megafono, che ha preso il posto del centrista Pistorio).
Ai lavori del Congresso saranno presenti anche rappresentati dei sindacati, ordini professionali ed attività imprenditoriali.
«Questo evento non è semplicemente una "ripartenza" – sottolinea Starvaggi –, perché nonostante le difficoltà organizzative che il PD ha affrontato negli ultimi anni, noi iscritti e simpatizzanti abbiamo continuato la nostra attività a livello locale. Oggi l'obiettivo è di ricreare una struttura che garantisca coordinamento ed affronti la sfida di individuare una piattaforma programmatica che si occupi in modo serio e concreto delle principali problematiche del nostro territorio. Il Partito Democratico torna quindi a farsi carico di un processo di ascolto, dialogo e mediazione insieme ai cittadini».
A reclamare il Congresso, dopo 2 anni di commissariamento, erano state tutte le anime del Pd dello Stretto, soprattutto in vista di una lunga stagione elettorale che si concluderà con le amministrative del 2018.
“Il Congresso- dichiara Salvo Nicosia, coordinatore della commissione provinciale del Congresso- oltre a coincidere con un periodo particolarmente cruciale per la politica nazionale e regionale, giunge a completamento di una fase travagliata della vita del PD a Messina. Vuol essere quindi l'occasione per dare avvio ad una nuova stagione, fatta di dialogo interno e soprattutto di ascolto, che sappia interpretare con donne e uomini legati a quel territorio le istanze e i bisogni dei messinesi”.
Se il partito avrà nuovamente un segretario provinciale, Messina dovrà invece attendere ancora per il segretario cittadino, nonostante siano trascorsi 4 anni dalle dimissioni, nella primavera del 2013, di Giuseppe Grioli.
Il delicatissimo appuntamento elettorale del partito a quanto pare dovrebbe slittare a settembre, ma alla luce del fatto che a quel punto le Regionali saranno alle porte, con ogni probabilità il rinnovo degli organismi slitterà a fine anno, anche perché, ad urne chiuse, ci saranno nuovi equilibri, nuovi leader e nuove correnti.
Intanto da stasera, il Pd post Genovese ricomincia da Starvaggi.
Rosaria Brancato