Siamo ad un appuntamento fondamentale per la Città di Messina e per l’intero territorio metropolitano: la sigla del “Patto per lo sviluppo”. Raccogliamo il lavoro di dieci mesi. . La firma del masterplan dimostra che non è vero che “non c’erano progetti”: un “parco-interventi” complessivo per oltre 700 milioni dimostra la capacità progettuale diffusa sull’intero territorio metropolitano. Il “patto” ha rappresentato l’occasione per catalizzarla e condurla a un disegno articolato e organico di sviluppo del territorio, frutto di una concertazione territoriale che non ha eguali negli altri “patti”.
Anche chi ha ripetutamente detto che saremmo stati trattati con le briciole rispetto alle altre Città Metropolitane è stato smentito dai fatti: Messina si è conquistata le stesse risorse ricevute da Palermo e Catania.
Siamo felici di poter offrire a Messina e al territorio metropolitano uno strumento concreto per lo sviluppo. Col masterplan trovano finanziamento opere importanti per lo sviluppo e la crescita del tessuto produttivo locale (dalla piastra logistica di S. Filippo, al polo produttivo di Larderia, al Centro per l’imprenditorialità giovanile). Nel masterplan sono finanziati o monitorati interventi strategici sulle infrastrutture (l’acquedotto, anche col recupero del serbatoio “Montesanto 1”, che ridà sicurezza idrica alle zone alte della città anche in caso di crisi, il porto di Tremestieri – sottoposto a monitoraggio delle procedure, l’impianto per il trattamento della frazione umida, che riduce di 2/3 il conferimento in discarica e la bolletta pagata dai messinesi per la spazzatura). Ci sono importantissimi interventi di difesa del territorio, protezione dalle alluvioni, opere fondamentali per la salvaguardia della città e della stessa vita dei messinesi. Si mettono in sicurezza le discariche dismesse (Portella Arena, Tripi), eliminando due “bombe ecologiche” che gravano sul territorio. Si promuove il turismo con la realizzazione di attrattori (Acquario) e recupero di beni culturali (progetto per Forte Gonzaga, fontane storiche, “Cenobio” del Gran Camposanto, foresta di Camaro). Si mettono in campo risorse per l’edilizia scolastica (Scuola di Tremestieri, vari interventi di sicurezza sismica e ristrutturazione del patrimonio scolastico comunale) e per l’edilizia sportiva (Ex-gil, Palestra di Mili, Villa Dante, campi diffusi sul territorio cittadino). Si sostengono gli interventi nel sociale. Si finanzia un progetto per la prevenzione antisismica con l’obiettivo di favorire la specializzazione produttiva di un segmento a forte componente tecnologica e forte potenzialità di esportazione. Si mette sotto osservazione e si sottopone ad accordo col Governo la realizzazione del secondo Palagiustizia.
Accanto a questo, viene firmato un protocollo di intesa con la Regione, che si impegna alla realizzazione di importanti progetti a valere sui fondi PO-FESR per la sicurezza del territorio: gli interventi sul torrente Bisconte-Catarratti e sul torrente Annunziata e la messa in sicurezza del versante di transito dell’acquedotto.
Per la città sono oltre 100 milioni di progetti, che si aggiungono ai fondi del PON-Metro (già stanziati dal CIPE nell’agosto scorso), alle risorse sbloccate per il secondo Palagiustizia, al progetto già attivo per gli svincoli, all’imminente taglio di nastro per i lavori della Via Don Blasco. Si apre, dunque, per la città e per l’intero territorio metropolitano una concreta prospettiva di rilancio occupazionale ed economico. Una bella opportunità che possiamo offrire ai nostri giovani per costruire il loro futuro nella nostra città.