REGGIO CALABRIA – Alle 11,30 di oggi torna a riunirsi a Palazzo Campanella il Consiglio regionale. E sarà anche una sorta di liberazione, in quanto si tratterà della prima seduta in cui pubblico e stampa torneranno a essere ammessi tra i banchi dell’Aula, dopo le restrizioni antiCovid.
Undici i punti all’esame dei consiglieri. Il primo è la contestatissima multiutility, che sul fronte dei rifiuti è poi l’Ato (Ambito territoriale ottimale) unico regionale.
A seguire, l’articolatissima rimodulazione dei vari piani – dal Pac al Fesr fino al Psc – fondati sulle risorse comunitarie destinate alla Calabria il cui utilizzo informa il Por, il Piano operativo regionale calabrese.
Fra le altre misure in trattazione, i bilanci di previsione 2022/2024 di Epmr (Ente per i Parchi marini regionali) e Aterp.
Due le proposte di legge al vaglio dell’Assemblea: la delega di funzioni amministrative sulle aree del Demanio marittimo proposta dal presidente Filippo Mancuso (Lega) e dal segretario-questore Ernesto Alecci (Pd) e le modifiche al Psr (Piano regionale della salute) 2004/2006 (proponente, il forzista Michele Comito, presidente della Terza Commissione consiliare “Sanità“). Ma c’è anche una proposta di provvedimento amministrativo, una proposta di legge sulla riorganizzazione di Tribunali e uffici del pm “suggerita” al Parlamento nazionale.
Ieri, intanto, nel corso di una seduta-flash della durata complessiva di circa 8 minuti, la Seconda commissione consiliare “Bilancio” (presidente, il meloniano Antonio Montuoro) ha rinviato la normativa per rimodulare il Pac (il Piano d’azione-coesione che, a sua volta, dispone di un plafond importante di risorse comunitarie). E ha licenziato con una tempistica a dir poco bruciante la proposta di legge-clou relativa all’Ato regionale unico, benché l’articolato abbia riscontrato in questi giorni veementi resistenze a livello istituzionale diffuso e politico nel centrosinistra.