Il primo esperimento è andato a gonfie vele. E allora la mostra all’aperto sul Corso Garibaldi di Reggio Calabria fa il “bis”: s’è conclusa, dopo 6 mesi di successo, pochi giorni fa l’esposizione “Segni della città che c’era”, composta da reperti del Museo archeologico di Reggio Calabria all’interno di teche in plexiglass che hanno riportato alla luce le ricchezze e il fascino di una città distrutta dalla furia della natura che ha messo in ginocchio un popolo ma non è riuscita a cancellare il suo passato.
Stasera aprirà i battenti una nuova mostra, “Il mare nel Museo a cielo aperto”, organizzata dal Comune di Reggio Calabria in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria e con la ditta COBAR Costruzioni. La mostra sarà allestita nel doppio scenario del corso Garibaldi di Reggio Calabria e del Lungomare di Gallico dove è iniziata proprio oggi la “Festa del Mare – Le tracce del Futuro”
Il mare custodisce gelosamente quanto rapito all’uomo e spesso a distanza di secoli restituisce frammenti di storia che grazie alla scienza dell’archeologia è possibile ricostruire e ripercorrere attraverso lo studio delle testimonianze materiali “sopravvissute al naufragio”.