Il copione era ampiamente prevedibile. Da un lato il sindaco Accorinti che ha chiesto di nuovo scusa alla città, come già era accaduto quando l’amministrazione arrivò in ritardo sui bilanci o quando costrinse l’aula a votare atti importanti in extremis. Accanto a lui l’assessore Daniele Ialacqua che non ha avuto toni sommessi ma che anzi ha attaccato chi continua a contestarlo e ha elencato tutte le cose buone fatte in tre anni. Di fronte a loro un consiglio comunale agguerrito ma alla fine poco incisivo, che politicamente ha stroncato l’amministrazione, che ha sparato a zero sulla inefficiente gestione di Messinambiente, che ha mostrato le immagini di un’emergenza senza fine, che ha chiesto a gran voce cambi di passo e atti di coraggio, ma che anche questa volta non è entrato a fondo nei problemi, non ha scavato tra quelle che potrebbero essere le tante cause di una gestione che non funziona, non ha cercato di capire con dati chiari alla mano perché i messinesi hanno dovuto sopportare un’estate in mezzo all’immondizia, ai topi, alla sporcizia, alla puzza. Calato il sipario sul consiglio comunale straordinario che l’aula ha fortemente voluto per porre all’attenzione del primo cittadino e dell’intera giunta l’esasperazione di un’intera città, quel che rimane della seduta di ieri è sicuramente un dibattito acceso, al vetriolo, pieno di polemiche, ma da cui non è emersa neanche una novità. Per Accorinti la notizia più importante da evidenziare era la sua linea diretta con il Ministro all’Ambiente Galletti, chiamato ieri mattina stessa per concordare un altro appunto telefonico nei prossimi giorni per una visita a Messina. In mezzo alla spazzatura. Per Ialacqua le notizie sarebbero tante, dagli impianti al porta a porta, dai finanziamenti intercettati alla programmazione prodotta attraverso atti importanti. Tutte però offuscate da consiglieri considerati dall’assessore evidentemente poco attenti al lavoro intrapreso da questa amministrazione e da Messinambiente, ma agguerritissimi sul piano politico. Dal canto loro, i consiglieri hanno messo in luce criticità e problemi, nessuno però ha chiesto o chiarito perché persistono queste criticità, perché ancora oggi non si riesce a ripulire tutto, com’è organizzato il lavoro, se c’è qualche falla nella gestione del personale.
Proprio su quest’ultimo passaggio si è concentrato Accorinti, annunciando profondi cambiamenti soprattutto nella fascia dei controllori, cioè dipendenti che lavorano per controllare i colleghi. Un nodo cruciale che anche i sindacati vogliono provare a sciogliere, tanto che la segretaria della Fp Cgil ha immediatamente chiesto un incontro al sindaco, anche in vista della creazione della nuova società, per mettere tutto sul tavolo e fare assoluta chiarezza su quale sarà il futuro, anche per i lavoratori di Messinambiente e Ato3. Clara Crocè ha chiesto proprio tutta la documentazione che fissa e disegna l’organizzazione di turni e personale, i lavoratori stessi non ci stanno ad essere tacciati di inadempienze, soprattutto quella parte di società sana che ha continuato a lavorare tra mille difficoltà: "Vogliamo innanzitutto un piano straordinario per ripulire la città e uscire dall'emergenza, subito dopo via alla discussione sulla nuova società".
Poi c’è il capitolo gestionale, tutto ancora da scrivere. Sempre Accorinti ha annunciato che il 12 settembre la giunta adotterà la delibera per dare vita alla nuova società, dopo l’addio al progetto dell’Amam rifiuti. Archiviato oltre un anno di lavoro per trasferire i servizi di igiene ambientale a Messinambiente e Ato3, l’amministrazione ha ripescato il vecchio e caro progetto della Multiservizi che continua a non piacere a quasi nessuno e creerà tanti problemi. Di nuova società ieri hanno parlato in tanti, il gruppo Pd ha anche deciso di mettere tutto nero su bianco e di fare un ordine del giorno per impegnare l’amministrazione a seguire una strada chiara, trasparente, condivisa e soprattutto pubblica.
Nell’ordine del giorno siglato da Antonella Russo, Gaetano Gennaro e Claudio Cardile, c’è un excursus sulla vita di Messinambiente dal 2013 ad oggi, anni in cui la società ha operato sempre a suon di ordinanze contingibili ed urgenti emanate dal Sindaco di Messina, nonostante lo stato liquidatorio della partecipata. Anni in cui sono stati prodotti nuovi debiti. Per il gruppo Pd “è urgente procedere all’immediata, reale e definitiva liquidazione della Società Messinambiente s.p.a., nella considerazione che opera in condizioni di costante perdita finanziaria così come certificato dai bilanci degli ultimi anni, con le preoccupanti ricadute sulla qualità del servizio, sfociate di recente nella più grave emergenza igienico sanitaria che ha interessato la città negli ultimi tre mesi”. Per questo i tre consiglieri hanno messo nero bianco l’urgenza del nuovo affidamento dei servizi di igiene ambientale ad un nuovo gestore che possa garantire un servizio in termini di economicità, efficacia ed efficienza, e che non produca per il Comune di Messina le criticità sopra rappresentate. E così con l’ordine del giorno depositato ieri chiedono azioni precise: “Intraprendere tutte le azioni di propria competenza volte a costituire in brevissimo tempo un nuovo soggetto giuridico che possa svolgere “in house providing” il servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani: avviare con urgenza la liquidazione definitiva della Società Messinambiente Spa e la contestuale definitiva liquidazione della società Ato Messina 3 Spa in liquidazione, come previsto dalla legge; promuovere, nelle more dell’operatività del nuovo soggetto gestore, tutte le azioni per garantire un servizio più efficiente a garanzia della tutela igienico-sanitaria dei cittadini del nostro territorio, utilizzando, se necessario, strumenti di somma urgenza in vista dell’attivazione di nuovi servizi previsti dal Piano Straordinario di Raccolta Differenziata; adottare i correttivi finanziari previsti nella TARI, determinati dalla modificazione dei servizi, laddove ad una riduzione degli stessi (vedi divieto di conferire rifiuti nei giorni prefestivi) non corrisponda un effettiva rimodulazione quali-quantitativa; garantire la salvaguardia del personale.
Francesca Stornante