Ancora un’iniziativa promozionale dell’Autorità Portuale di Messina e Milazzo che ieri è stata ospite a EXPO Milano, nell’ambito del convengo “Sicilia Smart Land” organizzato dalla Regione Siciliana e dall’Università di Palermo.
Nell’importante contesto internazionale dell’Esposizione Universale 2015, alla presenza degli Assessori Regionali Pizzo, moderatore del convegno, Vancheri, e Croce, il Presidente De Simone e il Segretario Generale Di Sarcina hanno presentato le potenzialità del waterfront di Messina e in particolare della Zona Falcata. Quest’ultima, infatti, è stata inserita come luogo in cui realizzare uno dei 3 Smart Districts (uno in ogni città metropolitana siciliana) previsti dal progetto TRINACREA dell’Amministrazione regionale.
I vertici dell’AP hanno colto questa interessante occasione per promuovere a EXPO i porti di competenza e il Piano Regolatore Portuale, programma strutturato per una coniugata valorizzazione del waterfront e delle attività portuali.
L’intervento del Presidente De Simone:
“Mi piace immaginare che la nostra presenza rappresenti il riconoscimento al ruolo che le AP italiane in generale svolgono e potranno ulteriormente sviluppare non soltanto in favore delle attività portuali e dello sviluppo economico del territorio, ma anche per il recupero del waterfront cittadino che in moltissimi casi rientra nelle circoscrizioni territoriali di questi Enti.
D’altronde i porti storici italiani, in moltissimi casi, si ritrovano nel cuore delle città perché delle città hanno rappresentato il cuore per secoli. Quanti sono infatti i centri urbani che sono nati intorno ai porti e alla ricchezza delle attività connesse, ai commerci che ne derivavano, alle centinaia di persone che vi lavoravano? Questo è anche il caso di Messina, porto naturale che ha una storia di migliaia di anni (il primo insediamento risale all’età del bronzo, alla fine del terzo millennio a.C.).
L’evoluzione delle attività marittime e quelle economiche ad esse legate ha, nel corso dei secoli, trasformato i porti e le città di cui facevano parte gli stessi, in alcuni casi causando lo stravolgimento urbanistico del territorio con il susseguente abbandono di siti storici di grande valore. Così è accaduto anche per la Zona Falcata di Messina, dove ciò che resta del passato glorioso della città antica, rappresentato dalle mura della Cittadella del 1861, è rimasto soffocato e violentato, prima da un’ipotesi di industrializzazione fallita e adesso da decenni di abbandono e degrado. E’ proprio quest’area, dalle potenzialità veramente enormi, che sarà oggetto del significativo progetto TRINACREA, oggi presentato dall’Assessore Pizzo.
L’Autorità Portuale, nell’ambito delle sue competenze e con difficoltà enormi legate a un complesso e per molti versi paradossale contenzioso sulla titolarità delle stesse aree, ha comunque attivato negli anni alcuni interventi di riqualificazione sia di natura strettamente portuale (che hanno interessato il molo Norimberga dove al momento attraccano le navi ro/ro delle autostrade del Mare, per un totale di circa 12 milioni di Euro) che di pubblica fruizione, ad esempio con la risistemazione della viabilità, della pubblica illuminazione e di ampi marciapiedi per i pedoni (per un importo di circa 3 milioni di Euro).
Questa particolare attenzione alle peculiarità del territorio e alle necessità delle comunità locale rischiano di essere vanificate in futuro dalla riforma delle Autorità portuali che, focalizzata più sul potenziamento dei grandi traffici marittimi e sulla competitività internazionale dei porti, rischia di sacrificare gli interventi volti a recuperare il valore storico culturale di siti come per l’appunto la Zona falcata di Messina.
L’Autorità Portuale di Messina, invece, pur tra inenarrabili difficoltà di ogni genere, ha da oltre dieci anni in cantiere un programma strutturato di valorizzazione del waterfront, coniugato con l’altrettanto imprescindibile esigenza di rilanciare le attività portuali in senso stretto. Il programma è custodito all’interno del redigendo PRP, di cui in dettaglio vi parlerà in termini squisitamente tecnici tra breve l’Ing. Di Sarcina, Segretario Generale dell’Ente.
Ma non posso passare la parola al Segretario Generale prima di sottolineare che è questa la nuova, vera ed unica sfida di programmazione possibile per quelle aree. Sfida legata non soltanto alle attività legate al porto, ma anche al recupero e rivitalizzazione di aree pregiate da restituire, come è giusto che sia, ai cittadini e al territorio affinché diventino luoghi vissuti e goduti anche in termini turistici. E’ il PRP il quadro programmatico che, coordinato e condiviso anche con altri Enti e soggetti pubblici (come Regione e Comune), potrà far convivere tutte le iniziative destinate a queste aree per evitare che interventi spot scollegati dal contesto di pianificazione omogenea diventino nuovi esperimenti fallimentari e non sostenibili nel tempo”.