Sicilia

Open Arms, è il giorno dell’Accusa contro Salvini

E’ cominciata stamane l’udienza dedicata alla requisitoria dell’Accusa, a Palermo, dove si celebra il processo con imputato il ministro Matteo Salvini, alla sbarra per avere impedito nel 2019 l’attracco in Italia alla imbarcazione della ong spagnola Open Arms. Alla fine della discussione i Pubblici Ministeri quantificheranno la condanna che secondo loro merita Salvini, accusato di sequestro di persona e di rifiuti di atto d’ufficio. Le parole sin qui usate dai PM indicano che secondo la Procura di Palermo il ministro è colpevole, anche alla luce di quanto emerso in questi anni al processo. Il ministro non è presente in aula.

Diritti dell’uomo prima della difesa dei confini

“I diritti dell’uomo vengono prima della difesa dei confini”, ha detto il procuratore aggiunto Marzia Sabella. Il magistrato, accanto ai sostituti Calogero Ferrara e Giorgia Righi, ha definito “iter criminoso” quello che ha portato alla scelta di “non concedere il porto sicuro ai migranti”. “Non si può invocare la difesa dei confini senza tenere conto della tutela della vita umana in mare”, ha detto Sabella sottolineando: “In questo procedimento si è prospettato che un natante di legno, in alto mare, navigasse in sicurezza, come se il capriccio di un’onda non avesse potuta farla ribaltare”.

Porti chiusi criminali

“Il Governo Conte 1, come è emerso in questo processo, con il suo contratto di governo prevedeva di sensibilizzare l’Europa per ottenere una equa distribuzione dei migranti. L’allora ministro dell’interno ha ritenuto di potere squilibrare l’unità di misura dei beni giuridici in questione, in favore dei porti chiusi, quale strumento di pressione degli stati membri”, ha detto il procuratore aggiunto di Palermo all’inizio della sua requisitoria.

Persona in mare da salvare sempre

“La persona in mare è da salvare, ed è irrilevante la sua classificazione. Che sia un migrante, un componente di un equipaggio, un passeggero. Per il diritto internazionale della convenzione Sar anche un trafficante di essere umani o un terrorista va salvato. Poi, la giustizia farà il suo corso”. Sono le parole del pm Calogero Ferrara. Il magistrato nel corso del suo intervento ha parlato del funzionamento del diritto nazionale e sovranazionale sui salvataggi in mare.